«A Roseto Capo Spulico (CS), disponiamo in vendita del magnifico Castello Federiciano in perfetto stato conservativo con 10.000 mq di terreno di pertinenza esclusiva. Completamente restaurato, è edificato sul mare con accesso diretto e con possibilità di spiaggia privata. Attualmente adibito a ristorante e sala convegni». Recita così l'annuncio di vendita pubblicato su l'Idealista, il sito che si occupa di appartamenti e case in vendita o affitto. 

Lo storico Castello Federiciano di Roseto Capo Spulico, conosciuto anche come Castello della Pietra e Castrum Petrae Roseti, è stato appunto messo in vendita per la modica cifra di circa 30 milioni di euro (29 milioni e 900 mila euro per la precisione). «L'edificio multiuso (per uffici, commerciale o terziario, alberghiero) - si legge nell'annuncio - è composto da 3 piani e 20 garage».

Di epoca normanna, venne ricostruito nel Duecento su volere di Federico II di Svevia. Il Castello Federiciano di Roseto Capo Spulico, è stato restaurato dopo essere stato acquistato da una società con a capo un imprenditore rossanese.

L'annuncio recita: «Il Castello di Roseto Capo Spulico, detto Petrae Roseti, si erge maestoso su una roccia a picco sullo Ionio. Proprio di fronte, in mare, si innalza una roccia dalla forma singolare, chiamata fungo del castello o 'pietra dell'incudine'. La rocca risale al X secolo ed è il primo impianto di origine cistercense ad opera di San Vitale da Castronuovo: è sulla Petrae Roseti che il Santo avrebbe fondato un monastero. Sui ruderi dell'edificio sacro è sorto il Castrum Petrae Roseti nel secolo XI ad opera dei Normanni». 

«A quel tempo - si può leggere ancora nella minuziosa descrizione pubblicata sul sito di annunci -, il castello segnava il confine tra i possedimenti di Roberto il Guiscardo e il fratello Ruggero II (1105-1154), padre di Costanza d'Altavilla, erede del Regno di Sicilia e madre di Federico II Hoheustaufen (1194-1250). Nel XIII secolo (1229), già Tempio dell'Ordine, fu requisito da Federico II ai Cavalieri Templari, per ritorsione al loro tradimento, durante la VI crociata in Terra Santa (1228). Fu restaurato e riadattato a fortilizio militare; infatti dai Registri angioini si conosce l'entità della guarnigione assegnata alla fortezza che nel 1275 è composta dal castellano, uno scudiero e da dodici guardie. Lo stesso Federico, a cui il castello stava molto a cuore, nel proprio testamento, per come riportato nel Da Monumenta Germaniae Historia, Legu, Sectio IV: Tomus II, n.274 assegnò il territorio di Porta Roseti al figlio naturale Manfredi mentre tutti i castelli e soprattutto il templare Petrae Roseti ai figli legittimi i quali saranno anche Re di Gerusalemme. Oggi, dopo accurate opere di restauro da parte della società proprietaria, risplende come classico esempio di architettura federiciana di derivazione templare».