Il miracolo di Natale non si compie. Sull’A2 le feste non portano pace e serenità ma esasperazione all’ennesima potenza. Niente divisori spazzati via dalla magia di questi giorni e niente code estenuanti rimandate al nuovo anno: sull’autostrada calabrese tutto rimane come prima. Anzi, è peggio. I cantieri sono sempre lì e la corsia in alcuni punti unica comincia a stare ancora più stretta mentre l’esodo ingrassa il traffico così come pranzi e cene faranno con noi. E i tempi di percorrenza si dilatano più del solito.

Il 19 dicembre scorso Anas ha diffuso la comunicazione relativa alla «gestione dell’esodo natalizio» che prevede, tra le altre cose, la «riduzione al minimo strettamente necessario dei cantieri di lavoro sulla rete, con rimozione – per quanto possibile – degli ingombri». E una parte di quello «strettamente necessario», evidentemente, ha casa qui. Cantieri «inamovibili» sono chiamati ed è una definizione che fa rabbrividire quanti, vivendo da queste parti, conoscono bene l’attitudine dei lavori pubblici a prendersela comoda.

Un brivido che il sito web dell’Anas non contribuisce a estinguere. Prendiamo il tratto tra gli svincoli di Cosenza sud e Altilia-Grimaldi, spina nel fianco di molti pendolari. Nella sezione dedicata si parla di «lavori di manutenzione programmata finalizzati alla riqualificazione ed adeguamento delle barriere di sicurezza laterali di entrambe le carreggiate autostradali e dello spartitraffico centrale alle attuali normative compresa la riprofilatura delle scarpate in rilevato per l’allargamento delle banchine laterali e le eventuali opere di sostegno e regimentazioni complementari». Si legge tutto d’un fiato per arrivare presto a quello che più interessa ai viaggiatori alle prese con questa sciagura d’asfalto chiamata Autostrada del Mediterraneo: fine pena? Potenzialmente mai. Ma a Natale, oltre che più buoni, si cerca di essere anche più ottimisti. Per quanto possibile. Vedere alla voce “stato dei lavori”. E mantenere i nervi saldi. «Consegna all’impresa 24-09-2021 - avanzamento 28,90% - ultimazione: in corso di ridefinizione».

Stringere i denti e andare avanti. Fino al prossimo cantiere. Nel tratto lametino e poi ancora tra Pizzo e Sant’Onofrio. Lavori, lavori, lavori. Il termine? Sempre, invariabilmente, «in corso di ridefinizione».

E allora meglio armarsi di pazienza e pensare a cosa c’è al di là dell’autostrada: il calore della famiglia, gli amici ritrovati, i sapori e gli odori di quella che resta sempre e comunque – nonostante i chilometri e il tempo passato – casa. Godersi l’attesa del piacere che, secondo una massima arcinota, è essa stessa il piacere. Anche se, incastrati in mezzo agli altri veicoli tra segnaletica da cantiere di ogni tipo, risulta un tantino più difficile trovarsi d’accordo.

«Ma non era finita?» viene da dire ricordando quanti in tenuta istituzionale calarono quaggiù a festeggiare il nuovo corso. Di nuovo, in fin dei conti, c’era solo il nome: A2 al posto della vecchia A3, Autostrada del Mediterraneo invece che Salerno-Reggio Calabria. Un sesto compleanno celebrato da pochissimo per un’infrastruttura già provata dagli anni: era il 22 dicembre 2016 quando Paolo Gentiloni, fresco di nomina a presidente del Consiglio dopo le dimissioni di Matteo Renzi (che pure qui era venuto alcuni mesi prima ad annunciare ricchi premi e cotillon) salutò la “novità” citando Massimo Troisi: «Scusate il ritardo». Voleva strappare un sorriso. A ripensarci oggi, la battuta era simpatica. Come un Natale incolonnati in autostrada.