Un parco giochi inclusivo, che tenga conto delle diverse abilità motorie e che dia la possibilità a tutti i bambini di divertirsi senza limiti o distinzioni. È il nuovo progetto di "Skalea Solidale", l'associazione di volontariato presieduta da Matteo Libero Longo. Il taglio del nastro, fanno sapere i responsabili, potrebbe avvenire già entro i prossimi sei mesi. Dopo il disbrigo delle pratiche burocratiche, culminate con la concessione di un'area da parte dell'amministrazione comunale, ora è tempo di dare forma alle idee. L'investimento previsto è di circa 30mila, somma che Skalea Solidale cercherà di raggiungere mediante la formula del crowdfunding, mentre l'area interessata è il giardinetto pubblico a ridosso di Piazza Aldo moro, alle spalle del monumento ai caduti e a pochi metri dal lungomare. «Cittadini o associazioni che vogliono dare un contributo, anche in termini di idee, sono i benvenuti - precisa Matteo Libero Longo -. Questa è un'area dedicata alla città di Scalea, è di tutti».

Un posto per tutti

«Quest'area è dedicata a tutti i cittadini di Scalea», sottolinea Matteo Libro Longo, e pertanto il progetto finale mira al benessere di tutti. Risorse permettendo, "Skalea solidale" destinerà una parte dell'area anche alle attrezzature per l'attività fisica idonea alla terza età e a una zona per lo svago degli amici a quattro zampe. Ci sarà poi anche un gioco dell'oca molto particolare, un percorso tematico che sponsorizzerà i monumenti della città, e il "Fortino Bergamini", un gioco dedicato «al nostro caro e compianto Denis Bergamini», il giocatore del Cosenza morto in circostanze misteriose la sera del 18 novembre 1989. L'idea è una costola del progetto del parco inclusivo realizzato a Cosenza dall'associazione "La Terra di Piero" grazie all'impegno del presidente Sergio Crocco e delle decine di volontari che ogni giorno operano sul territorio bruzio.

L'intitolazione a Salvatore Arcuri

Il parco si chiamerà "Area inclusiva Salvatò", in memoria di Salvatore Arcuri, 24enne di Scalea che la sera dell'11 ottobre del 2001 morì avvolto dalle fiamme appiccate alla sua auto. Due decenni dopo, il suo rimane un caso irrisolto. Nessuno sa perché qualcuno mise fine alla vita di un ragazzo buono e amato da tutti in paese, del tutto estraneo agli ambienti criminali, e soprattutto chi volle questa tragica morte. Nonostante il clamore e una pista privilegiata, le indagini dell'epoca si conclusero con un nulla di fatto. Oggi, grazie a questo progetto, un angolo della città manterrà per sempre vivo il suo ricordo.