Avvolti nell’accecante bagliore del sole di un primo pomeriggio di fine primavera, dall’alto venivano condotti giù verso la banchina del porto di Reggio Calabria per approdare, ormai senza vita, sulla terraferma. Quei corpi ormai esanimi erano 45. C'erano anche salme di bambini tra quelle approdate al porto della città dello Stretto quel pomeriggio di maggio, incarnando il dramma di una ricerca di futuro infranta sul nascere. Purtroppo non furono le uniche salme ad arrivare a Reggio ma quel primo approdo fu così profondamente doloroso da richiamare la necessità di dover accogliere dignitosamente anche quelle persone non più in vita e di dare luogo a una degna sepoltura.

«Seppellisci il tuo morto nel migliore dei nostri sepolcri», si legge nella Genesi. La loro sepoltura avvenne, nell’ambito di una toccante cerimonia qualche giorno dopo, il 3 giugno 2016 - divenuta Giornata della memoria delle Vittime della Migrazioni - proprio sulla collina di Armo dove il cimitero dei migranti e dei poveri che da allora è sorto, domani sarà consegnato alla comunità dopo un importante intervento di riqualificazione.

Un luogo di preghiera per migranti e poveri

Su un terreno messo a disposizione dal Comune di Reggio Calabria hanno trovato degna sepoltura questi corpi tratti senza vita dal mare che avevano tentato di attraversare e quelli delle persone purtroppo morte in povertà e solitudine. Un luogo di preghiera e di raccoglimento che la Caritas Diocesana di Reggio Calabria – Bova, grazie a fondi di Caritas nazionale e a donazioni di tante persone di buona volontà e grande cuore, ha voluto onorare contribuendo al suo decoro e rendendolo traccia viva di una comunità dove i confini sono solo quelli smarginati dell'amore verso il Prossimo.

La cerimonia solenne

Così domani mattina alle ore 10, proprio al cimitero di Armo, Fortunato Morrone, arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana, Maria Angela Ambrogio, direttrice della Caritas diocesana, i volontari e le volontarie del Coordinamento diocesano sbarchi, Massimo Mariani, prefetto di Reggio Calabria, e Carmelo Versace e Paolo Brunetti, rispettivamente sindaci facenti funzioni della città metropolitana e del comune di Reggio Calabria, prederanno parte alla solenne cerimonia nel segno della memoria e dell'accoglienza, al di là di ogni confine e di ogni nazionalità, nutrita autenticamente di fratellanza e sorellanza.

Martin, da Delbrück a Reggio Calabria per non dimenticare

Un progetto al quale hanno contribuito anche tante persone con le loro donazioni e tra loro anche Martin Kolek, in viaggio per essere presente domani. Attivista in mare e psicoterapeuta per bambini e adolescenti rifugiati traumatizzati, giunto a Reggio Calabria dalla città tedesca di Delbrück seguendo le tracce dei piccoli Mohamed e Maryam, i cui corpicini senza vita aveva tratto dalle acque del Mar Mediterraneo proprio quel maggio 2016, quando era componente dell'equipaggio della SeaWatch 2. Un’esperienza che lo aveva segnato talmente nel profondo da destare in lui il bisogno vitale di partire alla ricerca del luogo in cui quei corpicini fossero arrivati. Giunse così qui a Reggio Calabria, visitò il cimitero di Armo, strinse legami di amicizia ancora vivi e si adoperò per offrire un contributo. Su suo impulso, infatti, anche l’arcidiocesi tedesca di Paderborn eseguì una donazione in favore del progetto di riqualificazione dello stesso cimitero dei Migranti di Armo.

Il cammino della solidarietà, pur passando dalle strettoie del dolore e della morte, poi riesce sempre a farsi strada nell'amore e verso la vita.