È calato il sipario sull'edizione 2024 di Food For Diplomacy, il meeting delle relazioni internazionali che si è svolto dall'8 all'11 agosto a Monasterace. La cittadina che si affaccia lungo la costa jonica, nei pressi del promontorio di Punta Stilo tra le alture della valle dello Stilaro e dell'Allaro, è stata teatro di dibattiti, conferenze e tavoli di lavoro con l'obiettivo di divulgare l'immagine e le tradizioni della Calabria, accrescere la sua reputazione a livello internazionale e contribuire all'economia locale anche quale elemento di attrazione turistica. Food For Diplomacy, ideato e promosso dalla Vitale Onlus in partnership con il Comune di Monasterace, il Museo e Parco Archeologico dell'Antica Kaulonia e l'Associazione culturale La Pigna ha visto oltre trenta relatori confrontarsi sugli effetti dei cambiamenti climatici, l'economia blu, la tutela paesaggistica e ancora sulla crisi in Medio Oriente e nel Canale di Suez, il Piano Mattei quale strumento di diplomazia e cooperazione per l'Africa, nonché sul cibo come elemento di cultura e identità, e sulla nuova politica estera del Mare del governo Meloni.

«Monasterace ha dimostrato di essere un luogo di incontro delle culture del Mediterraneo - ha commentato Roberto Vitale, presidente della Vitale Onlus - un luogo dove il suggestivo parco archeologico che si affaccia sul mare è un patrimonio dal valore inestimabile che fa di Monasterace un posto unico dove far dialogare diplomazia, scienza, il mondo accademico e quello archeologico, ma anche i settori produttivi su temi inerenti il cibo come elemento di cultura e identità, mare, sviluppo sostenibile, turismo e salute del Pianeta». A Food For Diplomacy, che ha goduto della media partnership dell'agenzia di stampa Ansa, si sono confrontati, tra gli altri, Andrea Agostinelli, presidente dell'Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno Meridionale e Ionio, Zeno D'Agostino, presidente dei Porti europei, Marco Di Liddo, direttore del Centro studi internazionali (CeSI), Giuseppe Lombardo, procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Pierpaolo Ribuffo, coordinatore della Struttura politiche del Mare della Presidenza Consiglio dei Ministri, Stephen Taylor, coordinatore del progetto North Adriatic Hydrogen Valley e Dario Giacomin, rappresentante della Nato e dell'Unione europea a Bruxelles.

«Monasterace ha vissuto una quattro giorni di incontri sulla geopolitica senza precedenti - ha detto Carlo Murdolo, sindaco di Monasterace -. Food For Diplomacy ha consentito di offrire, grazie alla Vitale Onlus, una vetrina di promozione della nostra cittadina nel mondo, mettendo in mostra quelle che sono delle unicità come il borgo medievale, il faro, il museo e il parco archeologico che ospita il più importante mosaico ellenistico del sud Italia conosciuto a livello internazionale per la raffigurazione del Drago di Kaulon». Monasterace ha ospitato, altresì, la consegna del premio Food For Diplomacy 2024 a Stefano Rocca, ideatore e presidente del Parco botanico "Frutti Tropicali di Sibari", nonché relatori di livello internazionale come Paola Del Negro, direttrice generale dell'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale-Ogs, Lorenzo Arcidiaco, dell'Istituto Bio Economia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Max Paoli, coordinatore dei progetti Unesco del Twas (The Academy of Sciences for the developing World), Federico Battera, docente di Storia e istituzioni dell'Africa all'università di Trieste, Giuseppe Dentice, responsabile Medioriente-Nord Africa del Centro Studi Internazionali (CeSI), Elisa Querini, analista del Vitale Institute for Geopolitical Studies (VIGeS), Stefano Pilotto, docente di Relazioni internazionali al MIB School of management e Maurizio Zaurrini, direttore di Africa e Affari.

«Il meeting delle relazioni internazionali Food For Diplomacy è una finestra sul mondo su temi di grande attualità attorno ai quali si confrontano ospiti di consolidata esperienza - ha dichiarato Andrea Daqua, presidente dell'Associazione culturale La Pigna -. Quello del presidente Roberto Vitale, che ringrazio infinitamente, è stato un lavoro di altissimo livello che ha consentito a Monasterace, ma anche a tutta la Calabria, di approfondire le relazioni e la cooperazione internazionale, ma anche di dialogare e progettare strategie di crescita. L'evento ha costituito, senza dubbio, un fattore di unione tra le culture dei paesi che si affacciano ai bacini del Mediterraneo».