Up e Down

Su Antonio Fuoco e Roccella Jonica, scendono Roberto Occhiuto e Filippo Mancuso: ecco il borsino della settimana

Assieme al pilota calabrese della Ferrari e agli allenatori di Slovacchia e Belgio sale la cittadina jonica. Giù invece il governatore della Calabria, il presidente del Consiglio regionale e il dirigente della Cittadella Giovinazzo

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di Redazione Attualità
23 giugno 2024
13:00

Antonio Fuoco
 
Pilota
Il giovane e talentuoso pilota calabrese ha sbaragliato tutti, alla guida della sua Ferrari, nella 24ore di Le Mans. Ha letteralmente dominato una delle corse più iconiche del mondo dei motori incassando anche i complimenti del suo collega di Formula 1 LeClerc. Il giovane pilota di Cariati ha fatto tutta la trafila iniziando sui kart quando aveva solo quattro anni. Adesso tutta la Calabria, e non solo, lo celebra perchè il simbolo di quello che potrebbe essere la nostra regione: veloce e competitiva
Calzona Tedesco
 
Allenatori
Nemo profeta in patria, dice il vecchio adagio. Ma fuori dai confini nazionali grande gloria in questi europei hanno trovato due allenatori calabresi originari uno di Cessaniti (Calzona) e l’altro di Rossano. Calzona ha già raggiunto un traguardo storico portando la sua Slovacchia agli Europei. Adesso sogna il colpaccio del passaggio del turno che è ancora matematicamente possibile. Tedesco guida la prestigiosa nazionale del Belgio, formazione in declino rispetto gli anni passati ma anche per lui tutto può ancora accadere. Birra e 'nduja.
Roccella Jonica
 
Cittadina
Il mare calabrese non è solo sbarchi e morte. La località reggina ha infatti ottenuto quattro vele da parte di Legambiente e del Touring club e quindi un posto di rilievo nella guida "Il mare più bello 2024" I dati raccolti da Legambiente valutano le caratteristiche ambientali e la qualità dell’ospitalità su ciascuna località costiera e vengono integrati dalle valutazioni espresse dai circoli locali e dai Comitati regionali di Legambiente. Un altro riconoscimento alla nostra regione dopo le 20 bandiere blu. Il mare qui è sempre più blu
Roberto Occhiuto
 
Governatore della Calabria
La sua posizione ondivaga sull’autonomia differenziata rischia di trasformarsi in un boomerang per il presidente della giunta regionale. Aveva chiesto al suo partito di non votare una riforma simile in fretta e furia e non è stato ascoltato. Nemmeno dal fratello, il senatore Mario, che invece è convinto della bontà della legge. Ora c’è il rischio che la cosa apra una doppia fronda: nei confronti del suo partito a livello nazionale e nei confronti dei suoi alleati fra chi avrebbe voluto una presa di posizione più netta contro la riforma e chi non ha gradito la retromarcia. Il tutto è reso ancora più complicato dall’imminente rimpasto di giunta.
Filippo Mancuso
 
Presidente del Consiglio regionale
Era in predicato di passare con Forza Italia, ma poi alla fine ha deciso di restare nella Lega e candidarsi con il Carroccio alle Europee. Ora si trova a disagio e definisce un pasticcio la riforma dell’autonomia differenziata, prendendosi le critiche di un pezzo da 90 del partito come Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera “si chieda perchè è entrato nel partito” gli ha mandato a dire tramite nota stampa. Forse se lo sta chiedendo lo stesso Mancuso visto che i suoi avversari interni stanno facendo fuoco e fiamme per farlo espellere dal Carroccio. In ballo non c’è solo il programma ma anche la seggiola, mica da poco, di presidente del consiglio regionale.
Giacomo Giovinazzo
 
Dirigente Regione Calabria
I cinghiali imperversano in Calabria e non solo nelle nostre campagne.Vista la calura alcuni di loro così hanno deciso anche di prendere i bagni e sono stati avvistati sulle spiagge vibonesi. Una situazione intollerabile per la Coldiretti che ha messo in campo una grande manifestazione di protesta per i ritardi con cui la Regione sta affrontando il problema. «Tanto si sa chi è il santo protettore dei cinghiali in Calabria: san Giacomo da Rosarno», ha detto il consigliere regionale Pietro Molinaro durante la nostra trasmissione Dentro la Notizia. Una battuta che riassume il pensiero di molti agricoltori. Il problema era già evidente nel 2017 e nessuno fra assessori e dirigenti ha fatto nulla per arginare il fenomeno.

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