Da queste parti non ci crede più nessuno. Il vox populi raccolto a Corigliano Rossano da Pasquale Motta lo dimostra, pur bandendo quei luoghi comuni secondo cui sarebbe la politica a “bruciare” risorse pubbliche.

Ma la notizia c’è ed è legata all’ospedale della Sibaritide su cui si sono concentrate le telecamere dell’approfondimento di LaC Tv, “Dentro la notizia”: concluso lo scheletro già da qualche settimana, il cantiere è sostanzialmente fermo.

Perché – questo il vulnus di un iter lungo 16 anni – un ospedale concepito nel 2007, e poi progettato nel 2013 dovrà essere “aggiornato” alle normative soprattutto in campo sanitario nel frattempo intervenute fino al 2023. Da qui la necessità della variante.

«Con un ordine di servizio inviato nel marzo scorso – spiega Maria Elena Senese, segretario generale della Feneal Uil Calabria – la Regione Calabria ha chiesto alla società concessionaria, al D’Agostino Costruzioni, una perizia di variante da presentare entro il 29 maggio, che puntualmente viene consegnata».

Quella variante dovrà, quindi, essere finanziata dalla Regione se l’obiettivo è quello di completare un polo sanitario d’eccellenza – a cui sulla carta mancherebbe solo la neurochirurgia per trasformarlo da spoke in hub – da 376 posti letto ed un costo iniziale di 144 milioni di euro, ovvero 93 per la realizzazione dell’ospedale più un canone annuo di 1,9 milioni per la gestione affidata sempre alla concessionaria, per i 28 anni successivi all’entrata in esercizio.

Un’apertura al pubblico che gli ottimisti fissano in una data compresa tra il 2025 e il 2027, ammesso che tutti gli ingranaggi tornino a muoversi dopo il 28 giugno, e la Regione finanzi la variante. Si stima possano servire tra 70 e 80 milioni extra per la copertura finanziaria.

«Il presidente Occhiuto – ha concluso Senese – ha assunto degli impegni precisi in merito». Un argomento – la volontà politica manifesta di voler concludere l’ospedale – sostenuto anche da Simone Celebre, segretario regionale Fillea Cgil. «Intanto va sottolineato che il cantiere è sostanzialmente fermo: dalle ottanta unità lavorative a regime si è passarti a cinque, forse sei di oggi. Questi problemi li avevamo già segnalati un anno fa. Adesso oltre ai tempi tecnici serve l’impegno economico, servono tra 70 e 80 milioni ed auspichiamo che il presidente Occhiuto mantenga gli impegni che ha assunto anche davanti al prefetto».

«Non sono pessimista – aggiunge il sindaco di Corigliano Rossano –. lo preciso, sono arrabbiato perché già otto mesi addietro è iniziato un tam tam su quisquiglie che hanno distolto le attenzione dai veri problemi: coprire il gap tra il progetto pianificato ed i costi attuali, e lo sapevamo tutti. Sono fiducioso perché sull’ospedale della Sibaritide ci si perde la faccia. La perdono le istituzioni regionali e nazionali. Attenzione, ci sono oltre sei milioni fermi al ministero, risorse che potrebbero consentire di proseguire nelle lavorazioni».

Di certo, le parti – istituzioni, sindacati che già minacciano manifestazioni di piazza e “Dentro la Notizia” continueranno a seguire l’evoluzione di una querelle iniziata nell’ormai lontanissimo 2007 e che oggi non sembra avere un termine.