Più dell’occupazione dello stabile, perdurante ormai dallo scorso mese di novembre, ad attirare l’attenzione degli agenti della digos è stato uno striscione esposto dagli attivisti del comitato “Prendocasa” sulla cancellata esterna del complesso di proprietà dell’Aterp situato all’angolo tra Via Savoia e Via Cattaneo, nel cuore della città di Cosenza. “Minniti assassino – Maguette vive!”

Questo il tenore dello slogan, riferito evidentemente all’ambulante senegalese di 54 anni, morto in circostanze ancora non del tutto chiarite durante un blitz antiabusivismo dei vigili urbani di Roma. Gli uomini in divisa hanno identificato gli occupanti e rimosso lo striscione. Secondo quanto si è appreso, inoltre, due persone sarebbero state sottoposte al provvedimento di fermo e subito dopo rilasciate.

«Mentre Regione e Comune trovano l'accordo su grandi opere e nuove costruzioni, a pagare sono gli ultimi – dice Ferdinando Gentile, portavoce del movimento – Qui sono ospitati 25 nuclei familiari, alcuni dei quali formati da singoli individui. Una quarantina di persone in tutto tra italiani e migranti. Ci sono persone da anni in graduatoria nelle case popolari ma anche migranti andati via dai centri di accoglienza straordinaria, strutture analoghe a quelle interessate dalle inchieste sullo sfruttamento. Invisibili e disagiati di questa città che provano a ricostruirsi una vita con dignità».

I luoghi sono curati e puliti. «Ognuno ha la sua stanza, ma si vive molto di comunità. Condividi lo stesso bagno, il posto dove lavi i piatti, dove lavi i vestiti in un clima di solidarietà e di estrema tolleranza – aggiunge Gentile - Qui sperimentiamo nuove forme di aggregazione. Anche gli abitanti del quartiere ci sostengono. Non è cosa da poco in una fase in cui spirano venti di razzismo in tutta Europa».

Salvatore Bruno