Il convegno Educare per amare è stata la cornice ideale per presentare l’ultima trasmissione targata LaC. Una "regione per girare" è infatti il nuovo format esilarante che vedrà l’attore comico Gigi Miseferi e Nino Stellittano musicista e leader dei Kalavria girare la Calabria tra risate, storia, musica e tradizioni.

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«"Una regione per girare" – ha detto Miseferi – è il nome del format dove io e Nino andiamo in giro per la Calabria con un carretto del 1700 partendo dal passato, come si vede nella sigla, per poi approdare alla nostra realtà e visitare i paesi che solitamente non hanno una grande ribalta ma che conservano e custodiscono dei tesori incredibili. Ovviamente scherzeremo, rideremo e dimostreremo che i calabresi sorridono e sanno far sorridere. Ma anche tanta storia, tanta cultura, tante lezioni con un taglio leggero che possa arrivare da tutte le parti. Vogliamo tracciare trasversalmente diverse generazioni. Porteremo questa meravigliosa nostra Calabria ovunque perché noi si che abbiamo una regione per girare».

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Miseferi ha concluso la sua presentazione ricordando Leonida Repaci: «Calabrese prima di essere espressione geografica è categoria morale».
E poi la Calabria, in questo format, verrà fuori per la sua cultura musicale. Una tradizione che non scomparirà mai. «Oggi la racconteremo grazie a questo nuovo format – ha detto Stellittano - Abbiamo pensato in questo contenitore di mettere dentro anche la parte musicale, la parte artistica della Calabria per dare voce a chi realmente da tanti anni, da tanti secoli, sta cercando di far emergere quelli che sono i contenuti tradizionali di un popolo, di una storia come quella del calabrese.
E lo facciamo anche attraverso la musica. Noi abbiamo scelto da sempre di suonare la Calabria in un certo modo in un contesto molto particolare. Anzi, addirittura, abbiamo cercato di prendere la parte musicale e tradurla in un contesto un po’ più contaminato. per cui daremo voce a questa Calabria importante ma anche un qualcosa di semplice. Per far capire e far conoscere ai calabresi che ancora non conoscono questa nostra bellezza, questa nostra ricchezza che ha fatto grande un popolo».