Caos trasporti

Aerei e treni, altra ordinaria giornata di disagi (e ritardi) nella Calabria isolata tra dichiarazioni beffa e silenzi istituzionali

Ancora difficoltà per chi vola. L’Italia è già divisa in due: 10 ore per andare da Reggio a Roma. Federconsumatori denuncia speculazioni: «Fino a 330 euro per viaggiare in treno da Milano a Lamezia». Occhiuto nel mirino dell’opposizione: «Non bastano gli spot, siamo in ginocchio». E Salvini pensa all'Alta Velocità

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di Pablo Petrasso
24 luglio 2024
18:27

Scomodiamo la teoria del caos: può un guasto a Milano generare un disastro per i trasporti in Calabria o un deragliamento in Campania provocare disagi epici per i viaggiatori che cercano di raggiungere il Sud? La risposta – un sonoro Sì – è nei fatti.

L’ultima è di martedì 23 luglio: un volo Lamezia Terme-Milano cancellato all’improvviso dalla compagnia aerea. Inutile levataccia per partire alle 6,20 alla volta della Lombardia: programmi rovinati per i passeggeri e addio agli appuntamenti di lavoro. Si muove subito – e comunica il disservizio – una delle compagnie che si occupano di rimborsare gli sventurati viaggiatori. La partita si gioca in punta di diritto: «Sembra che la cancellazione sia dovuta a problematiche della compagnia aerea», fatto che aprirebbe all’applicazione del Regolamento comunitario che dà concrete possibilità di ottenere fino a 250 euro come compensazione pecuniaria. Ancora Lamezia: Non una cancellazione ma un ritardo consistente (più di due ore e mezza) per un altro volo Easyjet diretto a Milano Malpensa oggi pomeriggio, quasi un’ora di ritardo per un aereo Ryanair destinato a Verona; stesso destino per il vettore di Ita Airways diretto a Fiumicino e per un Lamezia-Basilea di Easyjet.


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I disagi restano dopo settimane da incubo per i viaggiatori di tutta Italia (e di mezzo mondo), costretti a destreggiarsi tra un guasto mondiale che ha bloccato gli aeroporti, un deragliamento che ha diviso in due l’Italia (e isolato la Calabria) e, a complicare il quadro - per fortuna in maniera transitoria – anche uno stop a Reggio Calabria per lo schianto di un elicottero antincendio sulla pista.

Il blocco dei treni e l'Italia divisa in due

Era chiaro fin dal principio che sarebbero state giornate difficili per i viaggiatori abituati a muoversi in treno: lo sa bene chi si è imbattuto nella gestione dell’emergenza – l’interruzione della linea ferrata tra Battipaglia e Sapri – con i bus sostitutivi. Spesso l’assistenza non è all’altezza e la ricerca del pullman giusto è affidata al caso o all’iniziativa dei passeggeri. I ritardi crescono a dismisura: un viaggio da Reggio a Roma può durare anche 10 ore.

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Non è tutto. Perché quando non si misura in tempo evaporato, il disagio si misura in euro. Lo dice Federconsumatori, in un intervento che mette in evidenza i disservizi provocati dallo stop: «Le uniche possibilità offerte prevedono di riprogrammare il viaggio solo a distanza di una settimana, con proposte di viaggio da tempo esaurite e con le uniche a prezzi impossibili come i 330 euro per un Milano-Lamezia Terme. Una vera speculazione».  

L’interruzione della linea in Campania mostra plasticamente un Paese che è già diviso in due ma fa finta di non saperlo. Il caos rimane ma si vede una luce in fondo al tunnel.

Oggi sono stati rimossi i container e i carri dai binari nei pressi della stazione di Centola, nel Salernitano sulla linea Battipaglia-Sapri, coinvolti nello svio del treno merci dello scorso 9 luglio. Arriva una conferma sulla riattivazione della circolazione, prevista per le 6 del prossimo 26 luglio. Anche se – aggiunta preoccupante – «con possibili ritardi e cancellazioni». 

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Salvini pensa alla linea veloce Battipaglia-Praga (e al Ponte)

Il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Tullio Ferrante prova a rassicurare: «Restituiremo al territorio un collegamento strategico anche sul piano turistico. Continuerò a monitorare con la massima attenzione l'evolversi della situazione affinché l'infrastruttura sia ripristinata al più presto e in piena sicurezza». Il “suo” ministro Matteo Salvini preferisce guardare al futuro: nei giorni scorsi ha annunciato una grande rete metropolitana integrata la Ponte sullo Stretto per collegare Calabria e Sicilia. La sua dichiarazione di oggi, con i passeggeri costretti a inseguire i bus sostitutivi, suona quasi come una beffa: «Sono diverse le risposte concrete per collegare l'Italia intera, mettendo al centro le regioni del Mezzogiorno e la mobilità dei cittadini del Sud. Il completamento della rete europea Ten-T sul corridoio scandinavo-mediterraneo, da Palermo a Helsinki, include sia il collegamento veloce tra Battipaglia e Praga (più probabilmente Praia, ndr) che il Ponte sullo Stretto». Proprio Battipaglia, dove un deragliamento ha spaccato in due l’Italia meglio di quanto potrebbe fare l’Autonomia differenziata. Il leader della Lega trova comunque «inaccettabile la situazione in cui hanno viaggiato troppi passeggeri in queste ultime ore».

Per Ferrovie dello Stato, invece, è tutto in ordine: «Non c'è caos e tutto scorre normale. I viaggiatori sono stati informati delle alternative, tra cui il rimborso integrale del biglietto, e le navette sostitutive funzionano bene. Comunque, la situazione è in divenire».

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L'invito a Occhiuto: «Gli incentivi alle compagnie non bastano se non ci sono vantaggi per i calabresi»

In Calabria, invece, il silenzio del governatore Occhiuto si è attirato le critiche dell’opposizione. Il Pd non capisce da dove nasca l’ottimismo del presidente della giunta regionale sui trasporti, considera l’arrivo di Uber in Calabria (almeno per ora) un fallimento ed è ancora più netto sul patto stretto per aumentare i collegamenti aerei: «La Regione regala per l’hub di Lamezia un mare di soldi a Ryanair, diventando una specie di bancomat. La Calabria è in ginocchio. In tutto. I treni che si fermano a Battipaglia sono il triste epilogo di un film dal finale già scritto».  

C’è un altro aspetto nel marasma dei trasporti: lo evidenzia ancora la presidente di Federconsumatori Mimma Iannello a margine di un’analisi sui costi per i viaggi in Calabria. Iannello chiede alle istituzioni di rendere maggiormente competitiva ed equa l’offerta di viaggi verso la Calabria: «Non basta immettere nel circuito incentivi per decine di milioni se poi non si traducono in reali vantaggi per i consumatori in termini di offerte di viaggio, qualità del servizio e di sostenibilità dei costi». Come dire, le compagnie incassano ma i calabresi continuano a sostenere costi importanti per gli spostamenti. E pagano due volte. Il fatto è che spesso non riescono a partire in orario. O, quando il caos entra in scena, non partono affatto.

 

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