Il racconto di quanto accaduto sul profilo social: «Ti ho cercata a lungo e, alla fine, ti ho trovata dietro le sbarre di un canile. Addio piccolo raggio di luce»
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Doveva scrivere con lei la sua favola più bella. Invece Pimpi, il cane della scrittrice Susanna Tamaro, è morta uccisa da un boccone avvelenato. Non un caso isolato. In Italia il fenomeno dell’avvelenamento è una strage lenta e silenziosa. Una marcia inarrestabile che registra vittime giorno dopo giorno.
«Ti ho trovata dietro le sbarre di un canile»
È la stessa autrice de “Va dove ti porta il cuore” a raccontare la vicenda sul suo profilo Facebook. La cagnetta, era stata adottata dopo un periodo vissuto in canile: «Ti ho cercata a lungo e, alla fine, ti ho trovata dietro le sbarre di un canile – scrive Susanna Tamara -. Per un mese, come la Volpe con il Piccolo Principe, sono venuta a trovarti con regolarità perché volevo essere certa che la gioia che provavo io nel vederti la provassi anche tu. E alla fine, quando ti ho portato a casa, è stato subito un grandissimo amore. Eri intrepida, ma mai fanatica, allegra e ubbidiente, amavi i cani, i gatti, i bambini. Amavi il mondo intero e i tuoi occhi osservavano il mondo con inesausta curiosità». Una gioia durata poco: «Avresti dovuto essere il cane della mia vecchiaia - ha aggiunto la scrittrice con una nota di amarezza -, piano piano, con gli anni, avremmo rallentato il passo insieme e poi, un giorno ci saremmo seduti sulla panca davanti casa e avremmo visto il sole tramontare, consapevoli che, oltre il tramonto del giorno, quello sarebbe stato anche il tramonto della nostra vita. Nei lunghi anni di compagnia, con la tua gioiosa felicità saresti stata l'antidoto naturale all'inevitabile malinconia del passare degli anni. Ma purtroppo non è stato così». Un dolore ancora troppo forte sintetizzato in poche righe: «Addio, piccolo raggio di luce, meraviglioso arcobaleno che hai allietato un tempo purtroppo così breve».
«Leggi più severe»
Il caso ha offerto lo spunto a numerose associazioni animaliste di ribadire la necessità di una legge in grado di contrastare il fenomeno dell’avvelenamento. Dalla Lav , Lega anti vivisezione agli Animalisti italiani un coro unanime per chiedere l’inasprimento delle pene nei confronti di chi maltratta o uccide animali.