Galleggiava sofferente al largo di Maratea quando è stata avvistata e soccorsa dagli uomini della Capitaneria di porto. Rosaria tornerà in mare durante la primavera
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Galleggiava in modo anomalo, sofferente. Non ci hanno pensato due volte gli uomini della Guardia costiera quando, al largo delle coste di Maratea, hanno avvistato e soccorso una giovane tartaruga Caretta-Caretta. L’esemplare, 20 chili e lungo 52 cm, non riusciva a immergersi e il suo corpo pendeva verso destra. Per questo è stata recuperata e consegnata alle cure del gruppo operativo del Wwf Maratea. La biologa Valentina Paduano e il veterinario Massimo Lo Monaco hanno verificato subito le condizioni della Caretta caretta, che è ora ospite del Centro recupero tartarughe marine nell’Oasi Wwfdi Policoro. Lì è stata prima sistemata in acqua molto bassa, per permetterle di riadattarsi alle temperature e poi spostata in una vasca con acqua più alta, dove anche gli esperti hanno potuto osservare le anomalie nel nuoto della tartaruga.
«Quando le tartarughe galleggiano in questo modo, o si tratta di un problema ai polmoni, oppure hanno ingerito plastica– spiega la biologa Paduano-. Per capire cosa avesse era necessaria una radiografia, eseguita alla clinica veterinaria di Bari, che fortunatamente ha escluso problemi agli organi».
Doveva essere stata proprio la plastica a danneggiarla e poco dopo, dalle sue feci, è arrivata la conferma: Rosaria aveva ingerito un involucro di plastica tipico dei pacchetti di sigarette e forse, nel suo intestino, ci sono altri frammenti plastici che dovrà espellere. La tartaruga rimarrà in osservazione al centro di recupero di Policoro e verso la primavera, quando il clima sarà più mite e avrà riacquistato pienamente le forze, sarà liberata e potrà tornare a nuotare in mare. Dall’inizio dell’anno è stata lei la prima tartaruga recuperata nella zona di Maratea, mentre nel 2018 sono state quattro quelle recuperate, sempre in quella zona.