Un esemplare di rigogolo è stato salvato da un ragazzino vibonese. La notizia è stata diffusa dal Wwf provinciale che spiega: «Dopo gli ininterrotti ritrovamenti di giovani uccelli caduti dal nido e consegnati al Wwf, quello di ieri merita  di essere citato, non fosse altro che per la particolare bellezza della specie e per la grande sensibilità dimostrata da un ragazzino vibonese nei confronti di un essere ferito e indifeso».

 

Il giovane, mentre si trovava in campagna, si è trovato di fronte ad «un meraviglioso uccello dallo splendido piumaggio nero e giallo limone che purtroppo non riusciva a volare a causa della frattura di un’ala». Una volta recuperato, in compagnia del nonno, si è subito recato presso la stazione carabinieri forestali di Vibo, comandato dal brigadiere capo Antonio Ventrici, che si è messo in contatto con il responsabile scientifico del Wwf locale, Pino Paolillo. «Si tratta di un bellissimo maschio adulto di rigogolo, detto anche Oriolo» ha dichiarato il naturalista, «nome onomatopeico che ricorda il particolare verso flautato che si sente in questi giorni tra le fronde degli alberi, specie in vicinanza di corsi d’acqua dove la specie è solita costruire un caratteristico nido a forma di amaca alla biforcazione dei rami. Una specie migratrice che giunge da noi in primavera, nidifica e riparte alla fine dell’estate per raggiungere i quartieri dell’Africa tropicale dove andrà a svernare».

 

Paolillo, a nome di tutto il Wwf vibonese, oltre ai carabinieri forestali, intende ringraziare ancora una volta chi, come il ragazzo di questa bella vicenda, manifesta il proprio amore per gli animali, ricordando che «la più grande emozione che l’uomo possa provare, non è uccidere, ma lasciar vivere».