La Guardia Costiera di Reggio Calabria durante l'attività di monitoraggio della pesca marittima disposta dalla Direzione marittima di Reggio Calabria, ha intercettato e sequestrato  due “palangari derivanti” di circa 4mila metri, utilizzati per la cattura illegale di piccoli di pesce spada. L'intervento ha portato al recupero di 31 piccoli esemplari di pesce spada, di cui 9 sono stati immediatamente liberati in mare poiché ancora in vita. La restante parte, giudicata idonea al consumo umano dal personale veterinario dell’Asp di Reggio Calabria, è stata posta sotto sequestro e successivamente donata in beneficienza alle locali associazioni caritatevoli, per tramite della Prefettura di Reggio Calabria.

Il pesce spada tra le specie protette

La Guardia costiera ricorda che il pesce spada rientra tra le specie ittiche “protette” la cui cattura è sottoposta a particolari restrizioni dettate dalle vigenti normative nazionali e comunitarie. In particolare la cattura di esemplari al di sotto della taglia minima consentita, ovvero che non abbiano raggiunto l'età riproduttiva, arreca danno alle specie alterando, inoltre, l'equilibrio dell'intero ecosistema.

 

Nel periodo compreso tra l’1 gennaio ed il 31 marzo di ogni anno vige il divieto assoluto di pesca del pesce spada nel Mar Mediterraneo. Periodo importante per il nutrimento e la riproduzione di tale specie fino allo stadio adulto. Pertanto in tale periodo è vietata la cattura, il trasporto, la detenzione e la commercializzazione di pesce spada catturato nel Mar Mediterraneo.