Il ritorno delle cicogne in Calabria conquista la copertina web della nota rivista National geographic Italia. Una notizia di approfondimento, quella che reca testo e foto di Giuseppe Intrieri, che pone sotto i riflettori il lavoro messo in campo da anni da parte della Lipu di Rende e, più recentemente, del gruppo Life choona. Un impegno che ha consentito a questi maestosi trampolieri, dopo un periodo di assenza, di nidificare e colonizzare le aree settentrionali della regione soprattutto la Valle del Crati, Valle Neto, Valle Tracina, Piana di Lamezia e la Piana di Sibari.

I numeri

In questo processo di crescita, come ribadito nel servizio, un ruolo di primo piano è stato svolto dal progetto "Cicogna bianca" partito nel 2003 grazie alla collaborazione con Enel. Sono state create delle piattaforme artificiali sui tralicci attraverso bobine dismesse che hanno attirato nuove coppie. In sedici anni, in base ai dati forniti, sono venuti alla luce circa seicento nuovi nati. Nel 2018, le coppie registrate sono state venticinque, più di settanta le nascite. Non trascurato l'aspetto della divulgazione e sensibilizzazione naturalistica, portato avanti dalle associazioni del comprensorio.

Il caso della cicogna uccisa

Solo nelle scorse settimane la notizia dell’uccisione di una cicogna aveva creato non poche polemiche. Un esemplare – monitorato da anni - era stato trovato senza vita nel proprio nido, collocato tra i comuni di Luzzi, Lattarico e Torano, in provincia di Cosenza. Il volatile, in base alle analisi sulla carcassa, era stato freddato dai bracconieri. Vicenda che portò il Wwf a presentare un esposto in Procura per gettare luce sulle responsabilità.

 

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