Il volatile è attentamente studiato da anni grazie all’impegno costante dell’ornitologo Gianluca Congi che nel corso degli anni ha realizzato diverse pubblicazioni
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Ed ecco la fantastica Cicogna nera (Ciconia nigra). Uno degli uccelli più rari dell’avifauna europea fotografata mentre sorvola i cieli nel Parco Nazionale della Sila. Un evento straordinario.
La Cicogna nera è rarissima in tutta Europa, tra le specie di uccelli più rare anche in Italia, tutelata dalla direttiva europea “Uccelli”, da convenzioni internazionali e da leggi nazionali, che la considerano specie particolarmente protetta. Nel nostro Paese, le coppie riproduttive sono in leggero ma costante aumento, specialmente in alcune regioni meridionali.
In Sila la Cicogna nera è attentamente studiata da anni, questo grazie all’impegno costante dell’ornitologo Gianluca Congi – coordinatore del Glc Lipu Sila e vice presidente della Società Ornitologica Italiana, che negli anni, ha pubblicato importantissimi studi - consultabili sulla rivista di ornitologia Alula, edita dalla Sropu (Stazione Romana di Osservazione e Protezione Uccelli): Svernamento di Cicogna nera Ciconia nigra in Calabria. Alula; Primi dati sullo svernamento della Cicogna nera Ciconia nigra in Sila – Appennino Calabro (Italia meridionale). Alula; Prima nidificazione di Cicogna nera Ciconia nigra in Sila – Appennino calabro (Italia meridionale). Alula.
Stando a quanto riportato in bibliografia, in Sila la specie fino qualche anno fa era soltanto migratrice. Da ben 7 anni sverna regolarmente e viene osservata in ogni stagione invernale (in un inverno con due individui di cui un adulto e un immaturo) e nell’estate 2021 è stata documentata per la prima volta la riproduzione sull’altopiano della Sila, alla quota nota più elevata d’Italia oltre che l’unico nido su albero conosciuto dell’Italia meridionale. Una notizia straordinaria data proprio in anteprima da LaCnews24 (La rarissima cicogna nera per la prima volta ha nidificato in Sila).
Nel 2022, la Cicogna nera ha nuovamente nidificato in Sila, pur se si è spostata, ed ha involato con successo due giovani, esattamente come l’anno prima. Domenica 22 gennaio, un adulto svernante è stato osservato sorvolare i boschi gelidi e innevati del Parco Nazionale della Sila a quota 1300 metri (vedi foto), l’ennesimo spettacolo ripreso da Gianluca Congi, considerato ormai l’angelo custode silano di questa fantastico e straordinario gioiello dell’avifauna europea e italiana.