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Nidi di plastica. Molti uccelli nel realizzare i propri rifugi per deporre le uova, scelgono reti da pesca, lacci, nastri, materiali abbandonati in mare dai mitilicoltori. È la fotografia - tristissima - che segna uno stravolgimento nelle abitudini dei volatili. L'allarme è stato lanciato dai ricercatori dell'Ismar-Cnr e coinvolge tanto l'Italia quanto i paesi del nord Europa, Norvegia compresa. Una delle testimonianze più emblematiche delle cause dell'inquinamento viene dalla Liguria dove le sule, affascinanti uccelli migratori marini, nel nidificare a Portovenere, nel comprensorio di La Spezia, scelsero rifiuti di plastica per allestire le loro tane. Non più le scogliere. Addirittura un pullo morì soffocato da un laccio di polipropilene come racconta un articolo de La Repubblica, a firma del giornalista Giacomo Talignani.
Le immagini, offerte dalla Lpu-Paca raccontano tutto. La presenza di plastiche e l’utilizzo per i nidi supera ogni latitudine. Non a caso nel nuovo rapporto Norwegian Polar Institute (ente governativo centrale norvegese per la ricerca scientifica) si specifica che «la concentrazione di materie plastiche nell’Artico è paragonabile se non addirittura più elevata che in alcune aree urbane».