Uno spettacolo per gli appassionati di birdwatching, ma non solo. In questi giorni circa 7.500 rapaci e cicogne stanno sorvolando le cime dell’Aspromonte. Si tratta infatti del periodo clou per l’attività di monitoraggio degli spostamenti di questi animali attraverso le rotte migratorie tipiche dell’autunno promossa dall’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte e condotta dai ricercatori che dalla postazione “Santo Stefano- Sinopoli”, quotidianamente, censiscono i passaggi dei volatili.

 

La ricerca, attiva ormai da molti anni, continua a fornire dati di grande interesse per la conoscenza e la conservazione di specie di avifauna protetta a livello interazionale e conferma la grande importanza dell’Aspromonte come stazione migratoria per buona parte delle specie di rapaci presenti sul territorio. Dunque, binocoli alla mano, si potranno osservare con prevalenza di nibbi bruni, e con il progressivo aumento, soprattutto in questa settimana, di falchi pecchiaioli, ben 1.300, 1.700 il 27 agosto e addirittura più di 2.000 il 28 agosto.

 

E proprio su una strada ancora poco battuta come il turismo legato all’osservazione degli uccelli si potrebbero ottenere ottimi risultati e attirare nuove categorie di visitatori e appassionati.

 

«Il birdwatching e il turismo naturalistico in generale sono in forte incremento negli ultimi anni anche in Italia – ha spiegato il vice presidente Domenico Creazzo – e sono sempre più i naturalisti dilettanti e i semplici appassionati che programmano le loro vacanze nei siti dove la Biodiversità può offrire spettacoli di questa portata. Anche in questo senso, dunque, si inquadrano le iniziative che il Parco vuole condividere con il territorio per valorizzare a fini turistici un’attività dal forte richiamo scientifico»

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