Dusti era parte integrante del Valdrappteam, attività internazionale che prevede la migrazione controllata di questi rari uccelli per re-insegnare loro la rotta migratoria
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Il bracconaggio continua a rappresentare una piaga per le specie protette. Oltre all’uccisione di esemplari in via d’estinzione, infatti, vanifica progetti e risorse messe in campo per salvarli. L’ultimo episodio si è verificato in Toscana. Colpito mortalmente un ibis eremita (specie rara e particolarmente protetta) chiamato Dusti. L’animale era parte integrante del progetto internazionale Valdrappteam che prevede la migrazione controllata di questi rari uccelli per re-insegnare loro la rotta migratoria. All’attività, come riporta una nota ufficiale, aderisce da anni anche il Wwf che si occupa di ospitare nel periodo invernali diversi animali all’interno dell’Oasi della laguna di Orbetello.
Non si tratterebbe di un caso isolato. Bracconieri senza scrupoli hanno abbattuto anche altri due esemplari che stavano volando insieme, Theo e Frieda. Altri due ibis, Flaps e Don Muggele (il primo in Toscana, il secondo nel Lazio) sono invece scomparsi in circostanze sospette. In corso indagini per far luce sui responsabili. La scorsa estate, invece, nel Sud Italia due avvoltoi in migrazione sono stati uccisi, uno in Sicilia l’altro appena giunto in Africa azzerando il sinergico lavoro di collaborazione tra Istituzioni, ricercatori e associazioni per reintrodurre i rapaci in natura. G.d’a.
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