A distanza di cinque mesi dal rinvenimento, nelle acque di Pizzo, di un rarissimo “pesce Foglia”, un’altra strana creatura degli abissi ha suscitato la curiosità di un esperto pescatore che non si era mai trovato di fronte un animale che, più che a un pesce, somigliava ad un serpente. Da qui l’idea di contattare il naturalista del Wwf Pino Paolillo, che ha identificato l’insolita specie ittica come “Pesce serpente” o “Serpente di mare”, il cui nome scientifico “Ophisurus serpens”, ricorda doppiamente la sua somiglianza con i rettili striscianti. «Il nome volgare - chiarisce Paolillo - non tragga in inganno: si tratta di un pesce a tutti gli effetti e solo la forma molto allungata ricorda i serpenti. I veri serpenti di mare, che sono invece dei rettili, vivono nelle acque tropicali, sono specie velenose, anche se non aggressive, e, in quanto rettili, respirano con i polmoni l’ossigeno atmosferico». L’esemplare, della lunghezza di circa due metri, è stato catturato, quando ormai sembrava in fin di vita, da Giorgio Ceravolo, durante un’immersione nelle acque antistanti la località “Seggiola”, a una profondità di circa sette metri. «È la seconda cattura - conclude Paolillo - che mi viene segnalata nelle acque pizzitane, considerato che la prima la ricevetti esattamente dieci anni fa e riguardava un esemplare pescato nel mare di Colamaio 2». Dotato di una bocca con mascelle lunghe e sottili munite di denti aguzzi, il Pesce serpente ha indole piuttosto aggressiva e risulta abbastanza raro nei mari italiani.