«Fuori gli animali dal circo». Ad affermarlo è stato il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, il quale in una nota ha aggiunto: «So che il desiderio di molti di voi è che gli animali non vengano più usati negli spettacoli circesi. Un desiderio che condivido anche io e che diventerà realtà nel più breve tempo possibile. È una delle mie priorità».

 

Provvedimenti per la tutela degli animali

Aggiunge il ministro: «È vero, esiste già una legge, ma il governo precedente non ha provveduto a fare i decreti attuativi, ovvero quegli strumenti normativi che permettono al decreto di diventare operativo. Appena arrivati al governo non abbiamo trovato neanche una bozza. Noi, - aggiunge - comunque ci siamo messi subito al lavoro ma ci vorrà un po' di tempo. Intanto abbiamo messo in campo una collaborazione tra il Mibac e il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, guidato dall'amico e collega, Sergio Costa, per far sì che gli animali, una volta lasciati i circhi, possano trascorrere il resto della loro vita nel miglior modo possibile e in luoghi idonei. Il mio obiettivo è quello di raggiungere questo risultato nel più breve tempo possibile e i primi passi li stiamo già facendo».

 

Una legge per liberare gli animali dal circo

La lega antivivisezione ha commentato il giudizio di Bonisoli affermando che: «è un atto dovuto ma non scontato quello di liberare gli animali dal circo. A parlarne è il decreto attuativo della Legge del 2017 sullo spettacolo, ovvero l’atto che prevede mai più animali in circhi e spettacoli viaggianti. Questo risultato giunge dopo alcune settimane di mobilitazione #Cambiacirco, organizzata dalla Lav proprio per sollecitare il rispetto di questa scadenza: la Legge-delega sullo spettacolo numero 175 del 2017, con il decreto attuativo che impegna il Governo a dire come e da quando non utilizzare più gli animali nei circhi e negli altri spettacoli viaggianti. Un lavoro portato avanti insieme al Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, per assicurare agli animali dismessi dai circhi la migliore sistemazione possibile».

 

Un atto di civiltà verso gli animali

Gianluca Felicetti, il presidente Lav ha voluto ringraziare il ministro Bonisoli per il «suo convinto e rassicurante messaggio a favore di questa storica riforma, e per le attività in corso con il ministro Costa. Si tratta – aggiunge - di dare attuazione a un’autentica svolta culturale ed etica nell’ambito dell’arte circense, un atto di civiltà verso gli animali, un percorso necessario che aprirà la strada al rilancio del settore, con circa 100 circhi italiani attualmente in esercizio, diventando così davvero umano e un vero spettacolo». Felicetti sottolinea una recente indagine Censis, secondo la quale «nessuna perdita di posti di lavoro, ma riqualificazione e rilancio di questo settore che da anni è in crisi di pubblico anche a causa dell’utilizzo di animali e dei conseguenti elevati costi di mantenimento». Il presidente conclude: «Siamo fiduciosi che lo stop all’uso animali in questi spettacoli possa avvenire entro tre anni, senza ulteriori acquisizioni di animali dai circhi né riproduzioni». 



Sono quasi 50 i Paesi che hanno realizzato questa riforma nel campo dello spettacolo e l’Italia non può essere il fanalino di coda di un così importante avanzamento culturale ed etico. «Su 28 Stati dell’Unione Europea, più della metà hanno già introdotto legislazioni (totali o parziali) per circhi senza animali» afferma la Lav. Numerosi anche i Paesi di altri continenti tra cui Messico, Costa Rica, Iran, India, Perù, Bolivia, Colombia, Israele.