Si allunga di giorno in giorno l’elenco degli animali selvatici, in prevalenza uccelli, salvati dai volontari del Wwf di Vibo. Nella maggior parte dei casi le segnalazioni dei ritrovamenti provengono da privati cittadini, segno di una crescita della sensibilità ambientale  tra la gente, ma non mancano le richieste di intervento da parte di veterinari, Carabinieri e Vigili del Fuoco, com’è accaduto nella tarda serata di domenica in occasione del rinvenimento di un giovane allocco investito da un’auto a Vibo Valentia e destinato a morire miseramente senza il soccorso degli ambientalisti. L’ampia rassegna di fauna alata tratta in salvo in tutta la provincia  in innumerevoli occasioni, comprende un falco di palude, recuperato in condizioni pietose, un gheppio, numerosi giovani di rapaci notturni come  allocchi, civette, assioli, per non parlare dei numerosissimi pulcini di rondone e balestrucci, spesso allevati personalmente dagli attivisti del WWF prima di essere rimessi in libertà. Ma non sono mancati i recuperi di ghiri, piccoli di pipistrello e di un pulcino di Ballerina bianca soprannominato  “Mosè”. Come chiamare diversamente un uccellino di pochi giorni caduto in acqua direttamente dal nido che la madre aveva collocato su una barca ormeggiata nel porto di Vibo Marina? Tratto in salvo con un retino da una signora in partenza per le Eolie, è stato affidato agli esperti naturalisti del Panda fino al suo involo  in ambiente più sicuro.

Molti degli animali recuperati, in particolare quelli con fratture o patologie varie, sono stati trasferiti presso il Cras di Catanzaro grazie alla perfetta sinergia tra il Wwf vibonese e il Nucleo di guardie volontarie per la provincia di Catanzaro appartenenti alla stessa Associazione, artefici a loro volta, di una serie infinita di interventi in favore della fauna selvatica tra le province di Catanzaro, Reggio e Crotone. Proprio per abbreviare i tempi delle cure, organizzare le operazioni di recupero e per dotare finalmente la nostra provincia di un Centro  per la Fauna selvatica, come quelli operanti ormai da tempo prima a Cosenza e poi a Catanzaro, il Wwf si era fatto promotore di una proposta in tal senso, mediante l’utilizzo di strutture già presenti nel territorio di Maierato.