Campionare e studiare i ditteri brachiceri (mosche) per valutare in ambito forestale la qualità ambientale e lo stato di salute dei boschi dell’Aspromonte.

Finanziato dall’Ente Parco su proposta del Dipartimento Best, dell’Università della Calabria, ha preso il via il primo “monitoraggio dei ditteri brachiceri di interesse medico veterinario nell’area del Parco nazionale d’Aspromonte”, gruppo di insetti che annovera specie di particolare interesse su scala nazionale.

La ricerca sugli insetti

La ricerca, tra le uniche in Italia per caratteristiche metodologiche e specie campionata, offre conoscenze sulla distribuzione e sulla attività annuale dei ditteri di interesse medico e veterinario che rivestono rilevanza nell’ambito della salute pubblica e del benessere degli animali, sia da allevamento che selvatici. Diverse specie di mosche, infatti, a causa della loro massiva attività ectoparassitaria, possono produrre negli animali modificazioni e/o alterazioni del loro rendimento e del loro comportamento. Dal punto di vista ecologico svolgono inoltre un ruolo cruciale nella degradazione della materia organica oltre che nel processo di impollinazione, mentre, negli ambienti forestali, possono essere utilizzati come indicatori della qualità ambientale e dello stato di salute dei boschi.

Le specie scoperte

Il progetto di ricerca coordinato dalla professoressa Teresa Bonacci in collaborazione con Domenico Bonelli dell’Università della Calabria, Dipartimento DiBest e Antonino Siclari - responsabile del servizio Biodiversità, Territorio, Pianificazione e Gestione interventi dell’Ente Parco dell’Aspromonte -  ha permesso la registrazione di specie di interesse ecologico e medico-veterinario; molti sono gli elementi annoverati tra i Calliphoridae, Muscidae, Sarcophagidae, Anthomyiida, Fannidae e Drosophilidae, mai individuati per l’Italia meridionale e per l’intero territorio nazionale. Nell’ambito di queste “famiglie” sono state identificate specie di importanza faunistica, ecologica e medico-veterinaria che saranno sicuramente attenzionate per i risvolti sulla salute degli animali, ma anche per l’utilità che rivestono nella definizione dello stato di salute delle foreste del Parco dell’Aspromonte.