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lunedì 4 novembre 2024 | 19:22
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Ancora scontro - Nuovo gruppo di migranti verso l’Albania. Tribunale di Catania annulla trattenimento: «L’Egitto non è un Paese sicuro» - Notizie

Quello delle toghe siciliani è il primo provvedimento emesso dopo l'approvazione del decreto legge. Salvini all'attacco: «Giudici comunisti che non applicano le leggi»

di Redazione Cronaca

Il centro migranti in Albania

Migranti nei centri in Albania, si ricomincia. Un nuovo gruppo è stato soccorso oggi, 4 novembre, con la nave Libra della Marina Militare, in acque internazionali a sud di Lampedusa. Dopo uno screening a bordo si è deciso di trasferire i migranti nei centri in Albania.

Le operazioni di trasporto di migranti verso l'Albania «possono riprendere», aveva anticipato poco prima il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, a margine della riunione ministeriale del G7 sullo sviluppo urbano sostenibile.

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Il ministro si è detto fiducioso che il decreto sui Paesi sicuri dei giorni scorsi possa superare la mancata convalida dei trattenimenti da parte dell'autorità giudiziaria. «Se non lo fossi stato non l'avremmo fatto», ha chiarito il ministro. Sull'ipotesi che i trattenimenti possano non essere convalidati, Piantedosi ha aggiunto: «Non credo che riaccadrà ma nel caso ci sono le sedi opportune. Io ho sempre detto che le questioni giudiziarie si risolvono attraverso percorsi giudiziari - ha sottolineato - Noi abbiamo già fatto impugnazioni in Cassazione, alcune saranno decise anche relativamente presto. Tutto le questioni di diritto sono opinabili nell'ambito giudiziario».

Il protocollo Italia-Albania, ha quindi ribadito il titolare del Viminale, «è un progetto che non può non proseguire. Al 2026 sarà regolamento europeo che entra in vigore sul quale i Paesi di frontiera come l'Italia sono obbligati - ha sottolineato Piantedosi - Quello che abbiamo fatto è un investimento necessario per predisporci in anticipo rispetto all'applicazione di una normativa europea e c'è tutta l'Europa che guarda a questa applicazione con molto interesse».

L'alt del Tribunale di Catania

A smentire l'ottimismo del ministro c'è già però un nuovo intervento del tribunale di Catania che ha annullato il provvedimento di trattenimento per un migrante egiziano che aveva chiesto nei giorni scorsi lo status di rifugiato perché, secondo i giudici, l'Egitto non è un Paese sicuro. Si tratta del primo provvedimento emesso dopo l'approvazione del nuovo decreto legge sui Paesi sicuri.

In Egitto ci sono «gravi violazioni dei diritti umani, che -in contrasto con il diritto europeo - persistono in maniera generale e costante e investono non solo ampie e indefinite categorie di persone, ma anche - sottolineano i magistrati - il nucleo stesso delle libertà fondamentali che connotano un ordinamento democratico e che dovrebbero costituire la cornice di riferimento in cui si inserisce la nozione di Paese Sicuro».

Non solo. Il giudice del Tribunale di Catania nel provvedimento chiarisce che «non resta che disapplicare ai fini della decisione il decreto-legge del 23 ottobre 2024, posto che, come è noto, le sentenze interpretative della Corte di giustizia europea vincolano il giudice nazionale anche se appartenente ad altro Stato membro rispetto a quello che ha proposto il rinvio pregiudiziale. Né si impone la proposizione di un nuovo rinvio pregiudiziale, rinvio superfluo tutte le volte in cui la questione sollevata sia già stata decisa in via pregiudiziale in relazione ad analoga fattispecie 'anche in mancanza di una stretta identità fra le materie del contendere'».

«Per colpa di alcuni giudici comunisti che non applicano le leggi, il Paese insicuro ormai è l'Italia. Ma noi non ci arrendiamo!». Così in una nota il vicepremier e ministro Matteo Salvini dopo la decisione dei giudici siciliani.