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lunedì 4 novembre 2024 | 16:48
Politica

I conti non tornano - Sanità calabrese spolpata da transazioni milionarie e tagli: «Il governo Meloni “aiuta” i privati e Occhiuto gli dà una mano» - Notizie

Doppia conferenza stampa del Partito democratico sugli accordi con Bff finiti nel mirino della Procura di Milano: «Il governatore sapeva?». Chiesta la convocazione del manager di Azienda Zero Miserendino. E Guccione a Cosenza parla dei dubbi avanzati dall'ufficio legale dell'Asp sui 39 milioni alla banca

di Massimo Clausi

Doppia conferenza stampa del Pd, entrambe sullo stesso tema. La prima a Cosenza, con Carlo Guccione, il presidente del consiglio comunale della città dei Bruzi, Giuseppe Mazzuca e il coordinatore della segreteria provinciale Salvatore Giorno. La seconda a Lamezia Terme con i consiglieri regionali Mimmo Bevacqua, Amalia Bruni, Franco Iacucci, Raffaele Mammoliti e Giovanni Muraca.

Qui i consiglieri regionali hanno chiesto l’audizione in Terza commissione regionali dei dirigenti delle Asp calabresi per capire le ragioni che li hanno portati a firmare transazioni con Bff Bank. Transazioni su cui sta indagando la Guardia di Finanza di Milano attraverso la Guardia di Finanza. Il sospetto è che sia stato messo in piedi un meccanismo per dragare risorse pubbliche. Le indagini sono scattate in seguito alla denuncia di un fornitore delle Asp calabresi che ha ventilato la scorretta concorrenza. Il punto è che alcuni fornitori sono di fatto costretti a cedere il credito per non finire gambe per aria. Questo per i tempi biblici di pagamento delle aziende sanitarie e anche per l’elevato costo delle cause. Chi ha la giusta liquidità per aspettare e non ha problemi a pagare gli avvocati con l’acquisto dei crediti fa affari d’oro. Così molti gruppi di factoring stanno facendo incetta di crediti. La Bff bank ne ha rastrellati, fra le aziende sanitarie di Cosenza e Reggio Calabria, per un importo di 77 milioni di euro.

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I consiglieri regionali del Pd: «Serve chiarezza sui conti della sanità»

Sulla vicenda della transazione da 39 milioni sottoscritta dall’Asp di Cosenza aveva presentato una interrogazione al Ministero della Salute e delle Finanze, il senatore Nicola Irto, ma ancora è rimasta senza risposta. Ieri i consiglieri regionali hanno incalzato l’amministrazione regionale. Oltre a chiedere l’audizione dei dirigenti Asp, hanno annunciato anche una interrogazione al presidente commissario Roberto Occhiuto per sapere se era a conoscenza della transazione, se ne condivideva la motivazioni e se Azienda Zero, la struttura burocratica nata soprattutto per controllare i conti delle Asp, era a conoscenza e ha avallato l’operazione.

«Sull’indagine ovviamente non vogliamo intervenire perché siamo garantisti e non vogliamo condannare nessuno, ma come calabresi chiediamo trasparenza per questo proporremo di convocare nella prossima Commissione Sanità i vertici delle Asp interessate e anche il manager di Azienda Zero, Gandolfo Miserendino, affinché sia data una risposta anche ai dubbi dei cittadini sulla gestione dei fondi pubblici destinati alla sanità. Inoltre – ha proseguito Bevacqua – presenteremo a breve un’interrogazione al presidente della Regione per sapere se sia a conoscenza di queste operazioni, se le condivide e se può dire cosa ci guadagnano i calabresi e i bilanci delle Asp. Serve chiarezza perché noi siamo preoccupati e il nostro dovere è anche quello di vigilare».

Guccione: a Cosenza l'Asp prima firma e poi chiede il parere dell'Ufficio legale

Pochi minuti prima, a Cosenza, Carlo Guccione, che è stato il primo a scoprire l’operazione dell’Asp, rivelava i dettagli dell’operazione e, in particolare, che la direzione generale avrebbe chiesto un parere all’ufficio legale solo dopo aver firmato la transazione. In conferenza Guccione parla del carteggio fra la direzione e l’ufficio legale che fa sollevare più di un sospetto su come è stata condotta l’operazione. «Qui - secondo Guccione - si assiste al paradosso che in materia di finanza pubblica si può anche definire diversamente. Perché a transazione firmata l’Asp chiede all’ufficio legale di determinarsi? Tant’è che l’ufficio legale con riferimento alle note indicate in oggetto, con le quali si è trasmesso l’atto transattivo stipulato con Bff Bank e gli allegati correlati perché si proceda per quanto di competenza si chiede un chiarimento in merito a quali sono gli adempimenti che questa unità operativo deve porre in essere. L’Asp firma la transazione, post mortem chiede all’ufficio legale di determinarsi e questo risponde che tipo di determinazione visto che il più è fatto».

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«Il quadro che emerge – continua Carlo Guccione – se va bene delinea un caos amministrativo generale. Se va male, il caos diventa inquietante perché non è per niente chiaro come mai si è proceduto così in fretta, fretta che ha acceso i fari della procura di Milano. Il quadro poi diventa nebuloso se si pensa che i bilanci 2022 dell’Asp di Cosenza e di Reggio Calabria sono stati approvati da una legge prevista nel decreto Calabria che solo nella nostra regione prevede che si possano approvare senza avere quelli precedenti. Che per l’Asp di Reggio significa non avere approvato i bilanci 2013, 14,15,16,17,18,19,20 e 21. Per l’Asp di Cosenza 2018,19,20 e 21. La stessa legge prevede che li dovranno approvare tutti entro il 31 dicembre di quest’anno. Qualcuno già pensa di prorogarli per un altro anno. Sarebbe veramente grave, per due Asp che hanno un bilancio di circa 2,5 miliardi, su un trasferimento per l’intero sistema calabrese di 3,5 miliardi, - conclude - se venisse consentito di mettere sotto il tappeto 9 anni a Reggio e 4 a Cosenza di contabilità da orale a finanza creativa».

«Il governo vuole azzerare la sanità al Sud»

Tornando alla conferenza stampa di Lamezia, l’altro tema sollevato dal Pd riguarda l’ultima Finanziaria del Governo. «Sulla manovra di bilancio - ha detto Bevacqua - abbiamo sin da subito denunciato l’inganno del Governo Meloni che vuole azzerare la sanità nelle Regioni del Sud. La scelta di stanziare solo 900 milioni di risorse aggiuntive sul Fsn significa ipotecare il futuro della sanità in Calabria, che solitamente accede al 3% di risorse sul riparto».

«Tutto il disegno del governo sembra destinato ad aprire sempre maggiori spazi al settore della sanità privata. Una linea condivisa anche dal governatore Occhiuto che, come avevamo già avuto modo di contestare, con dca 105/2023, ha standardizzato l’extrabudget concedendo alle strutture private accreditate non quanto previsto dal piano di fabbisogno regionale, ma quanto hanno prodotto, ormai in forma storicizzata, nelle loro annualità migliori. Manca completamente la sanità territoriale, ad accezione delle Centrali Operative Territoriali. Non si parla più di Case ed Ospedali di Comunità, sono al collasso le guardie mediche così come il sistema dell’emergenza-urgenza nel quale non si vede una sola unità di personale aggiuntiva».