Caso chiuso - Via i sigilli all’ex Marlane di Praia: ora si pensa al futuro dell’area finita al centro di due inchieste per sospetto inquinamento ambientale - Notizie
VIDEO | Il gip di Paola ha accolto la richiesta di dissequestro avanzata dal Comune a seguito della sentenza del processo bis che ha messo una pietra sopra ai dubbi sulla "fabbrica dei veleni"
di Francesca Lagatta
Via i sigilli all’ingresso dell’area Marlane, la fabbrica tessile di Praia a Mare chiusa nel 2004 dopo quasi quarant’anni di attività. Il gip del tribunale di Paola ha accolto la richiesta avanzata dal Comune a fine settembre, dopo l'archiviazione del “Marlane Bis”, la seconda inchiesta aperta dalla Procura per accertare possibili correlazioni tra le morti o le patologie tumorali di una quarantina di ex operai e i prodotti chimici utilizzati per la lavorazione dei tessuti. Ma per la magistratura la “fabbrica dei veleni”, così era stata ribattezzata dai cittadini, non è mai esistita. Due lunghi iter giudiziari e altrettante sentenze hanno assolto tutti gli ex dirigenti dalle accuse di omicidio colposo e lesioni colpose ed escluso categoricamente l’ipotetico inquinamento del terreno posto sotto sequestro, luogo che alcuni testimoni avevano indicato come discarica dei materiali nocivi. Ora l’area è tornata nella disponibilità dei cittadini.
Chiusa una brutta storia
«A me piace immaginare che abbiamo tolto finalmente i sigilli a una brutta storia che ha colpito Praia per diversi motivi». Sono le parole del sindaco della città, Antonino De Lorenzo, che il 29 ottobre scorso ha affiancato tecnici, carabinieri e agenti della Polizia locale durante il dissequestro dell’area. I presenti hanno anche perlustrato le aree interne della ex fabbrica, rilevata negli anni Ottanta dalla famiglia Marzotto: «Entrare lì dentro ha fatto sicuramente un grande effetto». Ora, però, è tempo di pensare al futuro e trasformare i terreni che ospitano i resti dell’industria tessile in un’area accessibile a tutti. «Come ogni evidenza industriale – prosegue il primo cittadino -, quando finisce è necessario che si pongano in essere quelle azioni atte a migliorare i luoghi da un punto di vista ambientale. Questo non vuol dire che è un luogo inquinato, vuol dire che è un luogo che ha sopportato il peso dell'industria per diversi anni e dovrà vedere una luce nuova».
Il possibile accordo con il gruppo Marzotto
«Per far questo – continua - sicuramente bisognerà fare un percorso insieme a Marzotto, anche perché abbiamo una ferma intenzione di far capire che qui c’è un'amministrazione che vuole il bene di tutti, compreso quello di Marzotto, se Marzotto vuole il bene di Praia, naturalmente. Ci stiamo attrezzando per prendere i contatti operativi e cercare di fare tutto quello che serve per dare nuova vita a un'area che merita sicuramente uno sviluppo importante».
Tante idee al vaglio
Al momento non esiste un progetto sull’area, ma le idee sono già tante. «Non essendoci un progetto è come se fosse una tavolozza da scrivere. C'è un programma elettorale della nostra amministrazione che in quell'area prevede la realizzazione di un polo fieristico. Questo può avere diverse sfaccettature, può avere diverse implicazioni. Si possono fare gli expo, girare dei film, disputare tornei di sport, fare spettacoli. Questa è una delle cose che abbiamo pensato, ma ovviamente c’è bisogno di investimenti che devono essere rilevanti. Non vi nascondo - conclude De Lorenzo - che in questi anni ne ho parlato anche con il presidente della Regione Calabria, in più battute, ma siamo aperti a qualsiasi tipo di idee, perché noi vogliamo semplicemente che ci sia uno sviluppo per chiunque, perché quello è un patrimonio di tutti».