La protesta - Corigliano Rossano, Calopezzati, Cariati, Crosia e Pietrapaola dicono no al parco eolico off shore. Giudiceandrea: «Un obbrobrio con zero ricadute» - Notizie
I comuni dell'Alto Ionio calabrese hanno inviato parere contrario al Mise. Il sindaco di Calopezzati: «Facciamo della bellezza e della vocazione al turismo sostenibile il nostro punto di forza»
di Luca Latella
In tutti i territori “interessati” nessuno li vuole, soprattutto in realtà che campano quasi esclusivamente di turismo. I parchi eolici off shore fanno “paura” a tutti: nessuno vorrebbe vedere deturpato lo spettacolare skyline ionico nella baia di Corigliano, la magia di un mare attorno al quale si abbracciano Sila e Pollino.Nei giorni scorsi i comuni interessati, Corigliano Rossano, Crosia, Calopezzati, Pietrapaola e Cariati, hanno presentato parere contrario al Ministero dell’ambiente, anche perché – tra l’altro – i circa 17 chilometri in linea d'aria tra Rossano e Cariati potrebbero irrimediabilmente venire contaminati da torri alte come la Torre Eiffel. Nel mezzo c’è il comune di Calopezzati, governato da Antonello Edoardo Giudiceandrea, figlio di Giovanbattista, anche lui sindaco di Calopezzati e Rita Pisano, prima sindaca donna di Pedace, attivista del Pci negli anni ’60, e fratello di Giuseppe, già consigliere regionale con Mario Oliverio presidente.Tra l’altro è un ex alto dirigente di Italcementi che ha abbandonato tutto per dedicarsi all’agricoltura 2.0 e produrre olio d’eccellenza, e dopo la sua elezione, nei mesi successivi è divenuto celebre per aver raggiunto – in un giorno lavorativo – il municipio di Calopezzati a bordo del suo trattore.Giudiceandrea è stato tra i sindaci più attivi nell’imbracciare la battaglia contro il parco eolico off shore.
Il progetto | Ventotto pale eoliche alte come la Torre Eiffel al largo di Corigliano Rossano lungo 17 chilometri di costa
«Le 28 pale alte come la Torre Eiffel deturperebbero il paesaggio e con nessuna ricaduta positiva sul territorio»
Il sindaco Giudiceandrea si schiera contro il progetto del parco eolico off shore – attualmente alla fase della valutazione di impatto ambientale – e lo fa «a seguito di una scrupolosa analisi tecnica e paesaggistica».«Mercoledì 23 ottobre 2024 – spiega Giudiceandrea – sono state presentate ufficialmente le osservazioni con parere contrario al MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) per la realizzazione del parco eolico denominato "Mediterranean Italian Offshore" nel nostro territorio, da parte dei Comuni di Corigliano-Rossano, Crosia, Calopezzati, Pietrapaola e Cariati». Una decisione assunta «con profonda consapevolezza dell’impatto paesaggistico negativo che il progetto con l'installazione di 28 torri eoliche alte circa 300 metri, come la Torre Eiffel, avrebbe su Calopezzati e l'intero territorio».Giudiceandrea spiega come non vi sia «nessuna ricaduta positiva, economica e sociale, per il territorio. I parchi eolici offshore sono gestiti da grandi compagnie, e di conseguenza la creazione di posti di lavoro per il territorio sarebbe nulla. Anche dal punto di vista della redistribuzione economica, i benefici locali sono nulli, poiché l’energia generata sarà destinata a reti nazionali o internazionali, senza alcun vantaggio diretto per il territorio».
«La nostra comunità è fondata su un equilibrio delicato tra rispetto dell’ambiente e sviluppo economico»
«Calopezzati è un borgo che ha fatto della sua bellezza incontaminata e della vocazione al turismo sostenibile il suo punto di forza. Le turbine – sottolinea ancora il sindaco – visibili dall’intera costa, altererebbero irreversibilmente il nostro orizzonte marino, minacciando non solo il nostro paesaggio naturale ma anche l’identità stessa della nostra comunità, fondata su un equilibrio delicato tra rispetto dell’ambiente e sviluppo economico. Calopezzati vive del suo legame profondo con il territorio, un legame che attrae visitatori in cerca di autenticità, tranquillità e bellezza naturale. Un impianto eolico di queste dimensioni rappresenterebbe un rischio per il nostro modello di turismo, minando la nostra capacità di accogliere chi sceglie di vivere un’esperienza autentica e sostenibile».«Con questa scelta, confermiamo il nostro impegno a difendere il patrimonio paesaggistico e culturale di Calopezzati, perché crediamo fermamente che la tutela della nostra identità e delle generazioni future debba prevalere su qualsiasi progetto che non rispetti la nostra visione di sviluppo sostenibile. Rimaniamo vigili e determinati nel preservare il futuro del nostro territorio. Insieme – conclude Antonello Edoardo Giudiceandrea – proteggiamo ciò che rende unica la nostra comunità».