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venerdì 25 ottobre 2024 | 22:13
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L’inchiesta - Rubavano informazioni dalle banche dati strategiche nazionali: arresti tra hacker e appartenenti alle forze dell’ordine - Notizie

Colpiti in particolare Sdi, Serpico e Inps. Da quanto trapela dall'inchiesta della Dda di Milano, avrebbero agito su commissione prelevando anche dati sensibili di esponenti politici

di Redazione Cronaca

Due misure interdittive e quattro arresti sono stati eseguiti dai carabinieri del Nucleo investigativo di Varese nei confronti di altrettante persone accusate di aver «esfiltrato» dati e informazioni «sensibili e segrete» conservati nelle «Banche dati strategiche nazionali» per «profitto economico e di altra natura». Colpiti in particolare Sdi (in uso alle forze dell’ordine), Serpico (che raccoglie dati e operazioni finanziari), Inps e altri.

Gli arresti sono stati eseguiti in un'inchiesta dei pm di Milano Francesco De Tommasi e Gianluca Prisco della Dda guidata dal procuratore Marcello Viola. Lo si legge in una nota della Procura.

Sarebbero stati prelevati dalle Banche dati strategiche nazionali, su commissione e per essere rivenduti, anche dati e informazioni sensibili di esponenti politici. L'inchiesta della Dda di Milano ha portato a quattro misure di arresti domiciliari e a due misure interdittive, oltre al sequestro di società. I sei destinatari dell'ordinanza cautelare, a quanto si è saputo, sarebbero appartenenti o ex delle forze dell'ordine, hacker e consulenti informatici.

Da quanto si apprende, i presunti componenti dell'organizzazione avrebbero prelevato dalle banche dati strategiche più importanti informazioni e dati «di tutti i generi» e di soggetti più vari, anche esponenti politici. E avrebbero agito su commissione di «clienti», anche a «fini privatistici», per rivendere, poi, quelle informazioni a chi le chiedeva.

I reati al centro dell'inchiesta, che ha portato a quattro arresti domiciliari e due interdittive, sono associazione per delinquere e accesso abusivo a sistema informatico. L'indagine, coordinata anche dalla Direzione nazionale antimafia, a quanto risulta, nascerebbe da una precedente inchiesta milanese sulla criminalità organizzata, anche se nelle misure cautelari eseguite oggi pomeriggio non vengono contestate, da quanto riferito, condotte di "agevolazione" delle mafie. Sono state eseguite anche decine di perquisizioni in Italia e all'estero. Domani alle 11.30 si terrà una conferenza stampa in Procura a Milano, alla presenza anche del Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo.