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giovedì 24 ottobre 2024 | 15:05
Salute

Medicina - Nuovi scenari nel trattamento di asma grave e broncopneumopatia cronica ostruttiva con gli anticorpi monoclonali - Notizie

VIDEO | Per il ricercatore in Malattie dell'apparato respiratorio dell'Università di Catanzaro Corrado Palaia: «L'obiettivo è quello di migliorare la funzione e la qualità di vita dei pazienti»

di Rossella  Galati

Si manifestano a volte in modo simile ma hanno cause diverse. La bpco, broncopneumopatia cronica ostruttiva e l'asma grave sono due patologie delle vie respiratorie che possono limitare pesantemente le attività quotidiane. «Numeri assolutamente importanti sia per asma che per Bpco, broncopneumopatia cronica ostruttiva, in modo particolare quest'ultima tende ad essere una delle cause più frequenti di morte in tutto il mondo con un'incidenza in crescita in modo particolare nei Paesi in via di sviluppo. Quindi è una patologia con un impatto sociale e dal punto di vista anche farmaco-economico assolutamente molto invalidante».

Resta prioritario dunque proteggere i pazienti, soprattutto anziani e categorie fragili. E per raggiungere questo obiettivo, arrivano in aiuto nuovi farmaci come confermato dal ricercatore in Malattie dell'apparato respiratorio Corrado Palaia, Dipartimento scienze mediche e chirurgiche policlinico universitario dell'Azienda Dulbecco di Catanzaro: «Sicuramente abbiamo a disposizione per la terapia dell'asma grave delle nuove opportunità terapeutiche basate sull'utilizzo di anticorpi monoclonali. Da quest'anno è disponibile tezepelumab, che blocca la lifopoietina stronale timica ed è un farmaco approvato per il trattamento dell'asma grave sia di tipo due ma anche per una fascia di pazienti in cui prima non era possibile utilizzare un approccio biologico».

«Anche per la Bpco, che è una patologia molto diffusa, proprio poche settimane fa è stato approvato l'utilizzo dell'anticorpo monoclonale dupilumab. E si è visto come l'aggiunta della terapia monoclonale al trattamento inalatorio vada a garantire una riduzione delle riacutizzazioni, un miglioramento della funzione polmonare e si spera anche quindi un miglioramento della qualità di vita e ovviamente una riduzione della mortalità».

Dunque buone notizie per pazienti e specialisti che sicuramente aprono la strada a nuovi scenari. «L'obiettivo è quello di migliorare la funzione e la qualità di vita e sicuramente la ricerca e tutto quello che riguarda le ultime innovazioni sta dando un grande aiuto per raggiungere l'outcome finale, che è il miglioramento della sopravvivenza ma an he della qualità di vita».