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martedì 15 ottobre 2024 | 12:21
Cronaca

Tensione in Curia - Don Mimmo Battaglia nel mirino di un “corvo”: lettere anonime al veleno contro il vescovo calabrese di Napoli - Notizie

Almeno sei missive inviate al clero partenopeo, al Papa e ad alcuni cardinali. Tra le questioni contenute negli scritti anonimi anche il caso di don Antonello Foderaro, indagato nell’inchiesta Ducale della Dda di Reggio

di Redazione Cronaca

In poche ore la lettera di don Mimmo Battaglia ha fatto il giro di tutti i preti napoletani. Una comunicazione ricevuta da un centinaio di persone per discutere di «questioni urgenti e importanti riguardanti la vita della nostra Chiesa diocesana». Il vescovo calabrese (è nato a Satriano) di Napoli ha convocato la riunione per lunedì 14 ottobre dalle 10 alle 12. Il dubbio su quali fossero le questioni «urgenti e importanti» ha catalizzato l’attenzione di tutta la comunità.

Nessuna certezza, soltanto ipotesi riportate dalla stampa locale. Una in particolare: l’invio di una serie di lettere anonime (il Mattino parla di sei missive) a buona parte del mondo ecclesiastico non solo partenopeo: tra i destinatari sarebbero incluse le congregazioni per i vescovi e quelle per il clero, perfino il Papa e alcuni cardinali. Sarebbe dunque l’azione di un “corvo” il motivo che ha spinto don Mimmo Battaglia a convocare tutti per fare chiarezza. Sono sempre indiscrezioni, ma pare proprio che il presule abbia espresso la propria profonda amarezza per l’uso di queste lettere, considerate un modo per diffamare e scandalizzare con accuse fumose e infondate.

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Anche sui contenuti ci sono soltanto ipotesi: potrebbe essere citato anche il caso di don Antonello Foderaro, un sacerdote finito nell’inchiesta Ducale della Dda di Reggio Calabria. Indagato e con una posizione tutto sommato defilata, riguardo a don Foderaro, che è originario proprio di Reggio Calabria, gli investigatori evidenziarono «il dinamismo relazionale» tra il prelato e Daniel Barillà, principale indagato nel filone politico dell’inchiesta e genero del boss Domenico Araniti.

Foderaro nel settembre dello scorso anno viene nominato decano della sezione San Tommaso della Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale: quell’istituzione assumerà quattro mesi più tardi proprio Daniel Barillà come direttore del personale. Il religioso si è autosospeso da ogni incarico nello scorso mese di agosto. Nella facoltà teologica l’eco dell’inchiesta è ancora forte così come è sentita la solidarietà nei confronti di Foderaro. Nel mirino del preside don Francesco Asti sono finite invece le «mele marce» impegnate a diffondere veleni per colpire il vescovo Battaglia. Nella Curia napoletana sono giorni tesi.