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mercoledì 9 ottobre 2024 | 17:55
Cronaca

Maltrattamenti in famiglia - Vessazioni quotidiane a moglie e figli: «È meglio che muori, voi siete delle zecche». La Procura di Paola chiude le indagini per un 42enne - Notizie

L’uomo è accusato di maltrattamenti, violenza sessuale aggravata, lesioni e interferenze illecite nella vita privata. La donna non poteva lavorare e per riuscire a fare la spesa era costretta ad avere rapporti con lui

di Alessia Truzzolillo

È accusato di maltrattamenti, violenza sessuale aggravata, lesioni e interferenze illecite nella vita privata. Nella chiusura indagini disposta dalla Procura di Paola, emerge il quadro tragico di una famiglia sottoposta alle angherie di un padre-marito-padrone di 42 anni, di origini rumene, T.M.C, il cui nome non viene esteso per proteggere l’identità dei figli minori.

L’uomo, attualmente detenuto per tali maltrattamenti, avrebbe sottoposto la moglie e i ragazzi – oggi difesi dall’avvocato Domenico Villella – a offese quotidiane: «Sei una p*****a, non servi a nulla. Non comprendo il motivo per cui vivi, sei inutile; è meglio che muori, così posso portarmi a casa un’altra donna». E ai piccoli: «Siete zecche, non siete figli miei, non servite a un c***o; non siete degni di stare a casa».

Cellulari sotto controllo e telecamere per controllare la moglie

I cellulari di tutti erano sotto controllo e, in particolare, l’uomo – scrive il sostituto procuratore Vincenzo Scardi – aveva installato delle telecamere in casa per controllare il comportamento della moglie che non aveva permesso di lavorare o di mantenere qualunque forma di vita sociale. Così come i figli non potevano portare amici a casa.

La violenza sessuale

Davanti ai minori, il padre minacciava la madre che se non avesse avuti rapporti sessuali con lui non le avrebbe dato i soldi per fare la spesa. Il 42enne è anche accusato di violenza sessuale aggravata per avere costretto la moglie, con cadenza quotidiana, ad avere rapporti con lui non pago di darle schiaffi, tirarla per i capelli.

Nel 2022, con un pugno in faccia, le avrebbe fatto cadere due denti.Dal 15 al 17 luglio scorsi, in Romania, ha lasciato la donna per strada senza cibo né soldi e si è allontanato. In questo arco di tempo aveva preso l’abitudine di uscire di casa presto – è l’accusa – e farvi rientro alle 23 lasciando la famiglia senza denaro, portando loro solo latte e uova.

L’uomo, assistito dagli avvocati Yvonne Posteraro e Marco Azzarito Cannella, è accusato di maltrattamenti, violenza sessuale aggravata, lesioni e interferenze illecite nella vita privata. L’indagato ha ora 20 giorni di tempo per presentare memorie difensive o essere ascoltato dai magistrati.