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domenica 29 settembre 2024 | 11:00
Sport

Promozione A - Dura presa di posizione del presidente dell’Altomonte Arleo: «Contro il Sersale partita condizionata dall’arbitro» - Notizie

In una nota inviata anche al presidente del Cr Calabria, il numero uno del sodalizio rossoblù attacca il direttore di gara della sfida che i suoi hanno disputato contro il Sersale e finita 3-3: «Tutto deciso ancor prima di incominciare? Forse si»

Nel riquadro il presidente dell’Altomonte Fabrizio Arleo

«Se il buongiorno si vede dal mattino, allora per le giacchette nere è tristemente notte fonda. Forse non per tutti, sicuramente c’è anche qualcuno che si eleva ma tra questi non trova spazio, a mio avviso, il sig. Gervasi della sezione arbitrale di Cosenza». Inizia così il comunicato stampa diffuso dall'Altomonte, e firmato dal presidente della società Fabrizio Arleo, dopo il pareggio per 3-3 tra i rossoblù e il Sersale, nella terza giornata del girone A del campionato di Promozione.

La stessa nota è stata anche inviata dalla società di Arleo al presidente del Cr Calabria Saverio Mirarchi e al presidente dell'Aia Calabria Francesco Filomia. «Siamo sempre dalla parte degli arbitri, baldi giovani che come noi, su fronti diversi, condividono la passione dello sport. Per come lo intendiamo noi - si legge -, per quanto la mia società pratica, uno sport sano e senza pregiudizi, limpido e trasparente. Il torbido della direzione di gara del sig. Gervasi non trova disponibilità a qualsiasi senso logico giustificativo. Un errore capita ai migliori, dalla massima serie agli amatori, i direttori di gara possono sbagliare, è umano. Ma se nell’errore c’è la perseveranza allora l’agire diventa diabolico, ancor di più grave quando diventa persecutorio per tutti i 96 minuti della gara contro il Sersale. Giusto anche dire che - specifica il presidente dell'Altomonte - l’argomentazione sollevata esclude la società degli ospiti che sono stati accolti e rispettati per come hanno sempre fatto nei nostri confronti».

Il comunicato firmato da Arleo entra nei dettagli di quanto accaduto, secondo il presidente dell'Altomonte, nel corso del match contro i giallorossi catanzaresi del Sersale: «Ma tornando all’incommentabile operato del sig. Gervasi, con la poca collaborazione degli assistenti sig. Bianchimano della sezione di Rossano e sig Rocca della sezione di Cosenza, forse impediti per imposizione suprema, oggi ha dato sfogo a ogni immaginabile concretizzabile nella cultura del sospetto. Non è possibile, diversamente, con fare “ad personam”, inseguire determinati giocatori per infliggere ammonizioni mirate, caso vuole che vittime predesignate siano stati Azzaro, Bertini e Rodrigues. Nello specifico al calciatore Azzaro, pur avendo subito fallo con una doppia marcatura all’altezza della mediana, scaraventato a terra, lo stesso venga sanzionato con il secondo giallo e quindi il conseguente cartellino rosso. Una indecenza unica. Se avessi tenuto conto delle decisioni su stessi episodi, il rapporto sarebbe 1 a 10, diversità di valutazione a secondo chi era da avvantaggiare. Così come, al 96’, con palla oltre la linea di fondocampo e con i calciatori del Sersale che rientravano verso il centro del campo, l’unico a vedere un fallo da punire con la massima punizione è stato il sig. Gervasi, ripeto con palla già sul fondo e destinata alla rimessa del nostro portiere. Tutto deciso ancor prima di incominciare? Forse si, la prestazione del sig. Gervasi lo lascia credere».

«L’agire indisponente e poco vicino alla realtà del sig. Gervasi - scrive ancora Arleo -, ha fortemente istigato il pubblico presente che, nelle altre occasioni, è storia, si è sempre distinto per sportività anche accettando risultati molto più negativi. Mi chiedo, e chiedo a Voi: possibile che 500 persone circa, nello stesso momento hanno valutato nello stesso modo tutte le decisioni?»

«Ora - si legge in conclusione -, a prescindere che nessun medico specialista ci ha prescritto il calcio come diversivo domenicale, siamo pronti a fare spazio. Se, e ripeto SE, siamo indigesti e antipatici, ne prendiamo atto ma chiaramente non staremo al gioco, non saremo il passatempo di nessuno. Dedicheremo tempo e sacrifici alle nostre famiglie, troppo spesso messe in secondo piano per innalzare i valori dello sport. Se il risultato è questo, tanti cari saluti a tutti».