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mercoledì 7 agosto 2024 | 18:57
Politica

La campagna di LaC - «Non riduciamo l’Autonomia differenziata a uno scontro Nord-Sud, la riforma fa male a tutti»: l’appello di Fassina al Premio Caccuri - Notizie

Il politico ed economista analizzi i guasti della legge Calderoli: «Uno Stato più debole non riuscirà a sostenere le imprese. Anche le aziende e i lavoratori del Veneto dovrebbero preoccuparsi…»

di Redazione Politica

Il politico ed economista Stefano Fassina

«L’Autonomia fa parte dei principi fondamentali della Costituzione: il punto è che deve stare nel quadro dell’unità e dell’indivisibilità della Repubblica». Il problema sono le pre-intese e le bozze di intesa firmate con le Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna perché «impattano in modo molto negativo, non solo sul Mezzogiorno ma anche sul Nord». Stefano Fassina, economista ed ex deputato della Repubblica, porta il suo libro “Perché l’autonomia differenziata fa male anche al Nord” al Premio Caccuri. Una delle tesi di fondo del volume è che ai tavoli che contano, soprattutto in Europa, ci sono sempre di più gli Stati nazionali: «Un premier che va a trattare, ad esempio sul Pnrr, e non ha più le competenze su materie fondamentali come i trasporti, le infrastrutture, i progetti ambientali, è un premier indebolito. E il suo indebolimento non viene compensato dalle competenze aggiuntive guadagnate dai governatori: sarà un problema molto serio anche per le imprese del Nord».  

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Ai microfoni di LaC, Fassina chiarisce che «l’Autonomia indebolisce lo Stato italiano: in una fase in cui anche le imprese competono con il sostegno degli Stati nazionali, tutte le aziende, anche quelle del Nord, si troveranno a essere più deboli. I lavoratori e le lavoratrici del Settentrione subiranno una concorrenza al ribasso dei lavoratori e le lavoratrici di altri territori e alla fine non starà peggio solo il Sud». 

C’è un altro aspetto che Fassina – che è stato responsabile Economia e Lavoro del Partito democratico guidato da Pier Luigi Bersani – si incarica di chiarire. Parte proprio dall’idea di scrivere il libro, nata quando si è accorto che il dibattito rischiava (e, in parte, rischia ancora) di degenerare in uno scontro tra Nord e Sud. Una bomba da disinnescare, come ha spiegato l’editore del network LaC Domenico Maduli nell’editoriale che ha lanciato la campagna sulla riforma Calderoli.

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«È un conflitto sbagliato e infondato – spiega Fassina – perché si tratta di una questione nazionale, non meridionale. L'autonomia differenziata nell'interpretazione estrema che viene data dalla legge Calderoli e dalle intese previste dai presidenti di alcune Regioni del Nord fa male anche al Nord, quindi vedere uno scontro tra sudisti e nordisti indebolisce tutti».

Il palco del Premio letterario Caccuri, dove Fassina ha discusso con l’editore del network e con il direttore responsabile di LaC News24 Alessandro Russo, è l’opportunità di far uscire la discussione dalle stanze della politica per trasferirla nelle piazze e davanti a una platea qualificata: «È un privilegio poter discutere con interlocutori così informati e appassionati e discutere è ciò che dobbiamo fare. Dobbiamo promuovere nelle piazze una discussione il più semplice possibile perché la partita dell'autonomia differenziata ha carattere costituzionale. Stiamo mettendo mano a una parte sostanziale della nostra Costituzione, quindi occasioni di confronto con le persone come quella di Caccuri sono davvero preziose».