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lunedì 29 luglio 2024 | 14:23
Cronaca

L’operazione - Autovelox illegali, sequestri in Calabria. La Procura di Cosenza: «Apparecchi non omologati» sulle statali 106 e 107 - Notizie

Si tratta di strumenti appartenenti a società private che vengono dati in noleggio a enti locali. Il blitz ha coinvolto anche altre zone d'Italia. Denunciato il rappresentante legale di una ditta

di Redazione Cronaca

La squadra di polizia giudiziaria della sezione di Polizia stradale di Cosenza, nell'ambito di  indagini delegate dalla locale Procura della Repubblica  a seguito di accertamenti sulla non legittimità del sistema di rilevamento delle violazioni della velocità effettuate con la strumentazione denominata T-Exspeed v 2.0, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip presso il tribunale ordinario del capoluogo bruzio.

Gli operatori della Polizia stradale sono riusciti a cristallizzare elementi che hanno consentito al gip di emettere provvedimenti di sequestro che riguardano misuratori di velocità denominati T-Exspeed v.2.0 con postazioni fisse per il rilevamento della velocità, sia media che puntuale, dislocate lungo la statale 107 e la sp 234 del territorio della provincia di Cosenza, la statale 106 delle Calabrie.

Gli accertamenti effettuati - secondo quanto reso noto - hanno consentito di appurare non solo la mancata omologazione ma anche l’assenza del prototipo del sistema di rilevamento, elementi indispensabili per accertare la legittimità delle violazioni rilevate da tali sistemi, di proprietà di società private che vengono date in noleggio a enti locali, con il rischio concreto di danno erariale nel caso di ricorso da parte di utenti a cui spesso i giudici aditi riconoscono oltre l’annullamento del verbale anche il risarcimento delle spese.

Il sequestro riguarda apparecchiature dislocate su tutto il territorio nazionale ed in particolare quelli presenti in vari comuni e città quali Venezia, Vicenza, Modena, Reggio Emilia, Pomarico, Cerignola, Pianezza, Piadena, Formigine, Arcola, Carlentini, San Martino in Pensiliis. La stradale ha deferito in stato di libertà il legale rappresentante della società appaltatrice per il reato di frode nella pubblica fornitura.