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sabato 27 luglio 2024 | 20:27
Ambiente

Emergenza senza fine - La crisi idrica nel Reggino: cittadini esasperati costretti a fare la spola alle fontane. E senza turismo di ritorno i paesi restano vuoti - Notizie

VIDEO | Da Villa a San Lorenzo: il problema siccità, unito a una rete colabrodo e vetusta, è un mix esplosivo che rende difficile la vita in quei comuni che, in inverno, non hanno adottato pratiche preventive contro la dispersione dell'oro blu

di Silvio Cacciatore

La grande sete che sta colpendo la Città Metropolitana di Reggio Calabria e tutto il sud Italia sta creando molti disagi ai cittadini. Una grande sete che non è figlia solo della siccità, ma anche di infrastrutture vetuste che necessitano di continuo di riparazioni, e che disperdono lungo il percorso il 50% della nostra acqua. I comuni sono quindi costretti a trovare delle soluzioni tampone, per cercare di garantire a tutti almeno il minimo essenziale. Una emergenza che varia, quindi, anche in base alla rete idrica presente sul territorio.

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Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha dichiarato ieri lo stato di emergenza idrica in risposta alla crisi dovuta alla carenza d'acqua e alle infrastrutture inadeguate. La situazione critica ha spinto Occhiuto a richiedere interventi urgenti, sottolineando l'insufficienza della rete idrica regionale gestita dalla Sorical. Questa emergenza, secondo Occhiuto, richiede una risposta coordinata per garantire la sicurezza idrica e affrontare le gravi carenze strutturali, evitando ulteriori disagi alla popolazione calabrese.

Se a sud di Reggio Calabria la situazione è più critica, vi sono comuni che - grazie ad una più efficace manutenzione effettuata con continuità anche in inverno - risentono molto meno di questa emergenza.

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Villa San Giovanni "tiene botta"

«La città sta tenendo botta - dichiara secco Ruggero Marra, assessore del Comune di Villa San Giovanni - nonostante i problemi che colpiscono la provincia e l'intera regione». Durante le ore diurne, il servizio idrico è garantito con regolarità, sebbene esistano ancora alcuni problemi.

«Abbiamo lavorato parecchio», ha spiegato l'assessore, riferendosi agli sforzi per riparare le perdite nella rete idrica. Una squadra dedicata ha effettuato circa cento riparazioni al mese, alleviando così le difficoltà su una rete che necessita di interventi strutturali. Nonostante la partecipazione a progetti ministeriali, questi sono attualmente fermi, generando frustrazione tra i cittadini.

Marra ha sottolineato l'importanza di risorse adeguate per affrontare le vere emergenze del territorio, come trasporti, sanità e istruzione, con particolare attenzione alla gestione dell'acqua. «In questo momento abbiamo un sistema di telecontrollo» che permette di monitorare e gestire i serbatoi, garantendo un servizio continuo. Il lavoro di prevenzione, svolto anche durante l'inverno, ha permesso di evitare la chiusura dell'acqua durante le ore diurne».

Tuttavia, Marra ha riconosciuto che «non siamo ancora soddisfatti», poiché ci sono ancora aree che soffrono la mancanza d'acqua. La strategia del Comune si concentra sulla prevenzione e la razionalizzazione dei consumi. Inoltre, è stato lanciato un appello ai cittadini per denunciare ogni tipo di abuso nell'uso dell'acqua, con un'ordinanza sindacale che vieta l'uso non essenziale.

«L'appello è a denunciare questi abusi», ha concluso Marra, invitando i cittadini a contribuire a questa battaglia di civiltà per migliorare la gestione delle risorse idriche.

San Pantaleone e San Lorenzo in un'emergenza senza fine

A sud di Reggio, contraltare della medaglia, in alcune zone l'acqua manca sia di giorno che di notte. San Pantaleone, frazione del comune di San Lorenzo nell'area grecanica reggina, è al centro di una crisi idrica che sta esasperando la popolazione. Da fine giugno, l'intero borgo è rimasto senza approvvigionamento d'acqua, causando gravi disagi ai cittadini, in particolare agli anziani, ai malati e alle famiglie con bambini. Nonostante le proteste e le richieste d'intervento, tra cui un'occupazione simbolica della sede comunale il 4 luglio, la situazione rimane invariata.

I cittadini di San Pantaleone, rappresentati dal comitato cittadino composto da Giuseppe Marino, Quinto Candito e Francesca Pizzi, hanno espresso la loro esasperazione in una dettagliata lettera indirizzata al commissario prefettizio, Francesco Picone. Nella missiva, viene descritta una situazione che è ormai insostenibile: «La gente si trova a fare la spola verso le fontane delle frazioni vicine per portare a casa l’acqua» e «non possono permettersi il lusso di approvvigionarsi con mezzi propri».

La crisi idrica sta avendo ripercussioni pesanti anche sull'economia locale, particolarmente sul settore agricolo, con aziende che rischiano di dover ridurre o sospendere le attività, mettendo a repentaglio i posti di lavoro. «San Pantaleone quest’anno è vuoto, con questa situazione nessuno si sente di tornare in paese e così ci perdiamo anche quel turismo delle radici che d’estate animava i borghi», si legge nella lettera del comitato, che teme un ulteriore spopolamento e la perdita di vitalità economica e sociale del borgo.

Il dramma dell'emergenza idrica non riguarda solo San Pantaleone. Recentemente, anche San Lorenzo centro, sede della Casa Comunale, ha affrontato una situazione simile, con proteste degli abitanti che hanno denunciato la carenza di acqua per oltre 50 giorni, mettendo a rischio la stessa sopravvivenza del borgo storico. Nella serata di ieri, per tre ore, finalmente, l'arrivo dell'acqua sufficiente quantomeno a riempire le cisterne, per chi ne è dotato.