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mercoledì 10 luglio 2024 | 19:43
Cronaca

In aula - Narcotraffico tra Rosarno, Amantea e Cosenza: al via il processo di secondo grado dell’inchiesta Crypto - Notizie

Coinvolto il gruppo Cacciola-Certo-Pronestì e il duo Suriano-Porcaro. Lo scorso anno il gup del rito abbreviato aveva inflitto pesanti condanne per quasi tutti gli imputati, ecco i nomi 

di Antonio Alizzi

Al via oggi la prima udienza del processo Crypto, l'indagine antimafia della Dda di Reggio Calabria contro una presunta associazione a delinquere dedita al narcotraffico con l'aggravante della transnazionalità. In primo grado, il cui processo si è concluso il 15 marzo del 2023, il gup di Reggio Calabria aveva emesso una raffica di condanne e poche assoluzioni. A decidere ora sarà la Corte d'Appello di Reggio Calabria.

Tentacoli anche in provincia di Cosenza

Secondo la Dda di Reggio Calabria sarebbe stata formata una sospetta associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti organizzata e diretta dal gruppo Cacciola-Certo-Pronestì, operante nella piana di Gioia Tauro, con tentacoli in Sicilia e soprattutto in provincia di Cosenza.

Nel territorio provinciale cosentino spicca la figura criminale di Francesco Suriano, ritenuto il promotore della cellula cosentina che, secondo quanto emerso dalle indagini, riforniva buona parte della provincia, in particolar modo la città di Cosenza, grazie all’amicizia dell’amanteano con Roberto Porcaro, all’epoca dei fatti “reggente” della cosca “Lanzino-Patitucci” di Cosenza.

Crypto, il ruolo dei rosarnesi

Riguardo ai rosarnesi, nelle motivazioni di primo grado il giudice del rito abbreviato aveva scritto: «Le emergenze probatorie consentono di predicare pienamente la contestazione elevata dal pubblico ministero della Dda di Reggio Calabria al capo A della rubrica, essendo emersa l'esistenza di una associazione per delinquere, dedita al traffico di sostanze stupefacenti che, assai ben organizzata, era localizzata in Rosarno e godeva dell'appartenenza di una serie di articolazioni sparse nel restante territorio italiano che, approvvigionatesi di quantitativi di stupefacenti anche ingenti reperiti dal gruppo rosamese, poi provvedevano a smerciare la droga nei mercati locali o a loro stabili acquirenti».

Chiuso il capitolo del processo di primo grado, ora si apre la seconda parte di merito del procedimento penale. La requisitoria della procura generale è stata fissata per il 25 settembre. Le difese discuteranno invece il 9 ottobre e il 28 ottobre, giorno in cui dovrebbe essere emessa la sentenza.

Processo Crypto, i nomi degli imputati

Nel collegio difensivo figurano gli avvocati Annamaria Domanico, Fiorella Bozzarello, Carmine Curatolo, Francesco Calabrese, Salvatore Centorbi, Giuseppe Strano Tagliareni, Annunziato Alati, Giuseppe Grasso, Luciano Maria Brancato, Salvatore Pace, Giovanni Botti, Marco Felice Moda, Marco Mario D’Emanuele, Mirna Raschi, Claudio Strata, Giancarla Bissattini, Sabrina Mannarino, Valeria Romeo, Giuseppe Bruno, Domenico Peila, Anna Maria Macrì, Umberto Abate, Pietro Modaffari, Marco Gemelli, Giuseppe Serafino, Mauro Sgotto, Guido Contestabile, Ivonne Posteraro, Cosimo Palumbo, Francesco Albanese, Saverio Nicola Loiero, Davide Vigna, Sergio Rotundo, Antonio Davì, Carlo Morace, Carlo Monaco, Giovanna Araniti, Vincenzo e Luigi Bianco (difensori di Filippo Angelica), Cesare Badolato, Marco Azzarito Cannella, Carlo Esbardo, Susanna Maio, Caterina Sapone, Lorenzo Bullo, Vincenzo Merlino, Giuseppe Bruno, Leone Fonte, Angelo Sorace, Federico Sirimarco, Giorgio Pisani, Gennaro Palermo, Giovanni Vecchio, Stefania Gullo, Mario Santambrogio, Emanuele Zungri, Giuseppe Francesco Gioffrè, Lucio Antonio Abbondanza, Corrado Politi, Carmelo Naso e Lea Sprizzi.