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domenica 23 giugno 2024 | 12:18
Ambiente

Bene ma non benissimo - Mare calabrese “eccellente” ma non quanto quello di Puglia, Friuli Venezia Giulia e Sardegna: la classifica - Notizie

Il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente ha aggregato i dati delle Agenzie regionali. La Calabria con oltre 650 chilometri di coste monitorate si attesta all’89,6% di acque al top per la balneazione. Ma chi è in cima alla graduatoria sfiora il 100%

di E. D. G.

“Eccellente” è la parola più usata dalle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente. La qualità delle acque marine è, immancabilmente, “eccellente” e la balneazione non presenta rischi, se non residuali. Un giudizio che spesso si scontra con la percezione dei bagnanti, che non di rado si ritrovano a fare i conti con chiazze maleodoranti e schiumette di incerta origine.

Ma tant’è, le carte parlano chiaro: il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) ha aggiornato la classificazione dei tratti di costa adibiti alla balneazione, confermando anche nel 2024 l’eccellenza delle acque di balneazione italiane. «I risultati - si legge nel rapporto - mostrano che 5.090 km di tratti marini (il 95,6% della costa monitorata) sono inseriti nella classe di qualità “eccellente”, la più alta prevista dal sistema di classificazione europeo. Se si aggiungono anche i tratti con classificazione “buona” (153 chilometri, pari al 2,9% del totale) si arriva al 98,5%.  Inoltre, 32 km (0,6%) rientrano nella classe di qualità “sufficiente”, 44 km in qualità “scarsa” (0,8%)».

In particolare, si sottolinea che «i chilometri di costa in qualità “eccellente” raggiungono percentuali molto elevate in ogni regione, con punte superiori al 98% in Puglia (99,7%), Friuli Venezia Giulia (99%), Sardegna (98,4%) e Toscana (98,2%).  Le differenze su valori prossimi o superiori al 90%, che in tutti gli ambiti regionali testimoniano la qualità ottima delle nostre acque di balneazione, sono attribuibili anche alle specifiche caratteristiche delle coste monitorate».

E la Calabria? “Eccellente” all’89,6% (pari a 601 chilometri di costa) dunque 10 punti percentuali sotto la prima regione in classifica, la Puglia, che quasi sfiora il 100% di mare al top per la balneazione. Al Sud fa peggio solo la Sicilia, con l’84,1%, mentre la Campania supera quota 90% e la Basilicata, che di coste però ne ha meno di 60 chilometri, si attesta al 96,8 di acque eccellenti.A livello europeo le acque italiane risultano migliori della media dei paesi Ue, sulla base dei dati elaborati dall’Agenzia europea dell’ambiente.

«La classificazione in vigore in questa stagione balneare – spiega il report di Snpa - si basa sulle campagne di monitoraggio svolte nei quattro anni precedenti ed è quella che viene comunicata anche all’Agenzia europea per l’ambiente. I prelievi poi proseguono per tutta l’attuale stagione balneare, avviati già da diverse settimane. Gli esiti vengono pubblicati sui siti delle singole Arpa e sul portale Acque del Ministero della Salute. In caso di superamenti dei limiti di legge, i risultati vengono trasmessi alle autorità locali per l’emanazione di divieti temporanei di balneazione».

In particolare, nell’arco del 2023, il Snpa ha prelevato circa 26mila campioni di acqua di mare e oltre 2.300 campioni di acque di fiumi e laghi, per un totale di più di 28mila campionamenti. Sono due i parametri microbiologici in base ai quali viene valutata la balneabilità delle acque: le concentrazioni di Escherichia coli ed enterococchi intestinali. Complessivamente, sono 4.710 le aree su cui viene svolto il monitoraggio, che non comprendono gli specchi d’acqua alla foce dei fiumi, nei porti e le riserve marine protette.