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venerdì 31 maggio 2024 | 08:53
Cronaca

Fine della fuga - Arrestato in Belgio il super latitante albanese Ilir Pere: era in affari con le cosche di ’ndrangheta della Sibaritide - Notizie

Sette anni di latitanza sotto falsa identità greca, ora dovrà scontare 28 anni di carcere in Italia per traffico di droga e armi. È indagato nell'inchiesta "Gentleman II" 

di Matteo Lauria

Ilir Pere, super latitante albanese di 48 anni, originario di Gramas, si faceva passare per il greco Nikolòas Liarakos. Usando questa falsa identità, era coinvolto nel traffico di droga e nella vendita di armi a livello internazionale. Gli investigatori italiani lo hanno catturato in Belgio, grazie a un'operazione congiunta con la polizia fiamminga. Ora è detenuto a Liegi. I magistrati antimafia catanzaresi lo hanno interrogato in Belgio. Pere deve scontare 28 anni di carcere in Italia ed è indagato nell'inchiesta "Gentleman II" sul narcotraffico tra la Sibaritide e la Germania. Durante l'interrogatorio, Pere ha ammesso la sua vera identità e l'uso di criptotelefoni, ma ha negato un ruolo significativo nel narcotraffico.

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Ha confessato di aver acquistato armi per vendicare il fratello ucciso e bruciato da altri albanesi. Ha inoltre spiegato che i criptotelefoni si potevano comprare da fornitori turchi e pakistani, ma solo se raccomandati. Ilir Pere ha raccontato di essere evaso dal carcere di Rebibbia il 27 ottobre 2016, insieme a due amici albanesi, e di aver vissuto nascosto in Germania, Albania e Belgio per sette anni, con l’obiettivo di fare soldi e restare libero.

Pere ha ammesso di aver avuto rapporti con il cassanese Claudio Cardamone, ma ha minimizzato il ruolo dell’amico. Ha confessato l’acquisto di un chilo di cocaina e il possesso di 150 mila euro in casa, ma non ricorda i nomi dei contatti e di aver fatto affari con esponenti della ‘ndrangheta. I magistrati italiani hanno chiesto l'estradizione di Pere.