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mercoledì 10 maggio 2023 | 14:42
Cronaca

Maestrale-Carthago - Arresti nel Vibonese, le reazioni della politica all’operazione anti-’ndrangheta della Dia - Notizie

Sono 167 gli indagati (61 i fermi) nell'ambito del blitz scattato questa mattina: in merito sono arrivate le dichiarazioni di politici regionali e rappresentanti di partito  

di Redazione

Un'ennesima bufera giudiziaria ha toccato questa mattina la provincia di Vibo Valentia.  Un blitz della Dda di Catanzaro ha infatti colpito le cosche storiche del territorio ma anche politici e imprenditori che avrebbero favorito gli interessi delle ‘ndrine. 

Sono 167 gli indagati (61 i fermi eseguiti) nell'ambito dell'operazione contro la ‘ndrangheta denominata Maestrale – Carthago che ha visto impegnati polizia, Guardia di finanza e carabinieri. Il blitz odierno ha portato a una serie di reazioni, dal mondo della politica che si stanno susseguendo minuto dopo minuto.

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Pd Calabria: «Un altro duro colpo al potere delle cosche»

«Prosegue l’azione di contrasto alla criminalità organizzata che, con le ultime due operazioni coordinate dalla Procura di Catanzaro e dal procuratore Nicola Gratteri ed eseguite da Polizia e Carabinieri, raggiunge altri importantissimi risultati. Non possiamo che esprimere tutta la nostra soddisfazione e un sentito ringraziamento a chi ogni giorno si batte per l’affermazione concreta del principio di legalità e per la bonifica del nostro territorio da ogni tipo di influenza da parte della criminalità organizzata. Punto di partenza indispensabile per una rivoluzione culturale e per il progresso sociale del nostro territorio». È quanto si legge in una nota diffusa dal Pd Calabria in merito all'operazione Maestrale-Carthago.

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Saccomanno (Lega): «In Calabria la ‘ndrangheta è infiltrata ovunque»

«Le ultime operazioni ed arresti hanno confermato che in Calabria la ‘ndrangheta è infiltrata ovunque». Così Giacomo Francesco Saccomanno, commissario regionale della Lega in Calabria, che commenta le ultime operazioni coordinate dalla Dia.

«La ‘ndrangheta è nella Pubblica amministrazione, gestisce i traffici di droga, controlla gli appalti, condiziona il consenso elettorale, estorce denaro agli imprenditori. Tale situazione, emergente dai provvedimenti cautelari eseguiti, in questi ultimi giorni, a Locri, Vibo Valentia, Cosenza, Paola, dimostra e comprova che non vi è settore non controllato dalla ‘ndrangheta». 

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Poi Saccomanno cita l’ultima relazione semestrale della Dia, relativa al periodo gennaio-giugno 2022, presentata al Parlamento, che «ha evidenziato una situazione di estremo allarme: una ‘ndrangheta sempre più forte, radicata nel territorio calabrese, in quello italiano e con rapporti profondi con molte altre nazioni in tutto il mondo». 

«Un contesto di estremo disagio e degrado – continua Saccomanno - che deve essere combattuta da tutti, dalle Procure alle Prefetture, dalla politica ai cittadini. Ma, quello che appare di maggior gravità è il controllo del consenso che permette alla ‘ndrangheta di controllare le amministrazioni locali e quelle regionali. È indispensabile che la politica si renda conto seriamente di tale situazione ed assuma tutte quelle iniziative indispensabili per consentire la ripresa di quella libertà che è messa in forte discussione da un apparato che non riesce a controllare il sistema costruito dalla ‘ndrangheta. Il Governo Meloni e la Lega son partiti bene, ma devono proseguire con determinazione nel consegnare strumenti adeguati sia alle Forze dell’Ordine che alla Magistratura e agli amministratori per consentire un’attività incisiva sia preventiva che sanzionatoria».