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lunedì 2 dicembre 2019 | 17:23
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Un robot “elettricista” che cura le aritmie, a Torino il primo intervento in Italia - Notizie

All'ospedale Mauriziano è stato salvato un paziente di 65 anni con la speciale procedura che scopre e distrugge le lesioni cardiache con un mappaggio elettrico

di Redazione

Per la prima volta in Italia un paziente 65enne, affetto da una grave forma di aritmia cardiaca ventricolare minacciosa per la vita con rischio di arresto cardiaco in cardiomiopatia, è stato sottoposto ad una speciale procedura di ablazione con un robot capace di curare le aritmie. L’innovativo intervento è stato effettuato all’ospedale Mauriziano di Torino. Il sistema robotico Stereotaxis ha localizzato le lesioni aritmogene con un mappaggio elettrico del cuore, utilizzando informazioni estratte dalla risonanza magnetica cardiaca. L'intervento, durato 4 ore, è stato effettuato dal dottor Stefano Grossi, nella sala di elettrofisiologia della Cardiologia del Mauriziano (diretta da Mauro De Benedictis), ed è tecnicamente riuscito.

Lesioni che provocano morte

Esistono forme di cardiopatia in cui le lesioni cardiache che provocano aritmie e morte improvvisa sono nascoste nello spessore del cuore e non sono visibili con le metodiche tradizionali. Solo la risonanza magnetica cardiaca è in grado di visualizzarle.

La precisione del robot

Da oggi, grazie a questa tecnologia, tali lesioni vengono trasferite dalla risonanza magnetica alle mappe elettriche utilizzate dal cardiologo elettrofisiologo durante l’intervento . In questo modo il robot, guidato dal cardiologo, riesce a raggiungere con estrema precisione le sedi cardiache malate, un tempo invisibili ed a distruggerle impedendo l’insorgere di nuove aritmie. La risonanza magnetica cardiaca è stata eseguita dalla dottoressa Chiara Lario presso la Radiologia.