Diversi i luoghi di interesse archeologico sulla fascia ionica reggina. Dal mosaico del drago di Monasterace al tempio di Marasà di Locri
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Un territorio ricco di testimonianze archeologiche, dalla preistoria all’età bizantina, affacciate sul mar Ionio. Dall’antica Kaulon a Locri Epizephiri, le tracce dell’antica Magna Grecia nella Locride si sprecano. Tuttavia le più importanti sono visitabili nei due parchi museali più importanti nella fascia ionica reggina.
Gli scavi dell’antica Kaulon di Monasterace
Il museo, situato a monte della statale 106, alle spalle del parco, racconta la città secondo un percorso che illustra l’abitato, le aree sacre e le necropoli. Tra i manufatti, si segnalano gli splendidi elementi di armature, ex voto provenienti dal tempio dorico. Tra le abitazioni si distingue la cosiddetta “Casa del Drago” dall’immagine raffigurata sul mosaico pavimentale, oggi esposto nel museo, originariamente posto sulla soglia di una stanza per banchetto. Monumentali i resti del tempio dorico, scoperto agli inizi del secolo scorso e parte di un’ampia area santuariale frequentata dagli inizi del VII secolo a.C. e successivamente adibita ad area produttiva per attività metallurgiche. Di grande interesse, nel settore centrale del parco, l’edificio con funzione originariamente abitativa, trasformato nel IV secolo a.C. in complesso termale, cui è riconducibile il mosaico pavimentale policromo con draghi e delfini.
Il parco archeologico di Locri-Epizephiri
Il Parco archeologico nazionale di Locri, tra i più estesi della Calabria, è situato lungo la statale 106 a circa 5 chilometri dalla città, nel sito della colonia magno-greca di Lokroi Epizephyroi. Nell'area del Parco sono presenti due realtà espositive: il museo archeologico nazionale, inaugurato nel 1971 con la denominazione di "Antiquarium di Locri" e dichiarato museo nazionale nel 1998, dedicato alla narrazione della vita di Locri nel periodo greco, e il complesso museale Casino Macrì, che conserva le testimonianze riconducibili all'età romana e tardo-antica. L'età protostorica della Locride è documentata nel "Museo del territorio" di Palazzo Teotino Nieddu del Rio, nel centro di Locri, inaugurato nel 2018. Nell’area insiste il complesso museale Casino Macrì, che si compone di una masseria ottocentesca e di due case coloniche costruite sui resti di un complesso termale romano privato. Al secondo piano dell’edificio principale è stato allestito il museo di Locri romana. Tra i manufatti esposti, la bellissima statua-ritratto in marmo del “Togato” dall’area del foro e la Vasca in breccia dì Aleppo, uno tra i pochi esempi di grandi manufatti realizzati con questo marmo raro proveniente dall’isola di Chio. Particolare attenzione è rivolta ai visitatori più giovani con il Museo dei Ragazzi, percorso didattico volto a favorire la fruizione del patrimonio storico e archeologico di Locri a un pubblico di età scolare.