VIDEO | Con una cerimonia in grande stile Regione, Comune e Sorical hanno inaugurato gli impianti di località Armo. Oliverio: «Chiedo scusa alla città di Reggio Calabria per l'enorme ritardo e le inadempienze delle amministrazioni precedenti»
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Da oggi Reggio Calabria godrà della fornitura idrica dell’acqua della diga del Menta. Con una cerimonia in grande stile il governatore Mario Oliverio insieme al presidente del consiglio regionale Nicola Irto, il sindaco reggino Giuseppe Falcomatà e ai vertici della Sorical, la società di gestione, hanno dato avvio all’entrata in funzione dell’opera. È stato l’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova Giuseppe Fiorini Morosini a benedire gli impianti siti in località “Armo”. «È una giornata storica per la città di Reggio Calabria. Dopo oltre trent’anni di attesa- ha dichiarato il governatore Oliverio- l’acqua della diga sul torrente Menta arriva nelle case dei reggini. È una svolta senza precedenti, poiché si raggiunge un obiettivo dove le Isitutizioni hanno lavorato in sinergia per riattivare un cantiere rimasto fermo troppo a lungo e che rischiava di diventare l’ennesima incompiuta. Questo risultato quattro anni fa non era per nulla scontato. Negli anni, come è noto, tanti annunci sono stati fatti e tante promesse sono state disattese. Il pressapochismo e interessi poco chiari hanno contraddistinto chi ha avuto responsabilità politiche e istituzionali. Fin dai primi giorni del 2015 il mio impegno per il completamento dell'opera è stato massimo». Oliverio, poi, ha ricordato il giovane operaio, Aldo Ferraro, morto durante la realizzazione dell’opera. «Non lo dimenticheremo», ha detto Oliverio alla vedova, Roberta Gabriella Tedesco, e ai familiari dell’operaio.
Un'opera mastonditica realizzata in oltre 30 anni
La diga sorge nel Parco Nazionale dell’Aspromonte nel comune di Roccaforte del Greco e ha un bacino di 14 km. L’invaso fa parte dello schema idrico del Menta composto, a sua volta, da una grande opera di presa, una galleria di derivazione, una condotta forzata, la centrale idroelettrica e l’impianto di potabilizzazione. Con un progetto di bypass si è consentito di rendere funzionale lo schema ed erogare l’acqua a Reggio anche se per la copertura dell’intera città occorre ancora qualche mese. Ci sono voluti ben 50 anni era infatti il 1968 quando la Cassa del Mezzogiorno affidò la progettazione dell’invaso. Nel 1985 la posa della prima pietra e 15 anni dopo, nel 2000, la conclusione dello sbarramento. Un ritardo enorme che ha portato il governatore Oliverio a chiedere scusa ai reggini per le colpe della burocrazia e delle inefficienze precedenti. «Troppi ritardi nelle precedenti gestioni- ha dichiarato il presidente della Regione- mi portano a chiedere scusa ai reggini. È doveroso farlo».
Falcomatà: «La fine della grande sete»
Massima soddisfazione è stata espressa dal sindaco reggino Giuseppe Falcomatà il quale ha parlato di «fine della grande sete. È un traguardo di portata storica, ha dichiarato il primo cittadino- un evento che Reggio attende da sempre e che oggi, dopo decenni di annunci e rinvii, è finalmente diventata una concreta realtà, capace di cambiare le nostre vite e quelle dei nostri figli. In questi anni abbiamo lavorato in maniera determinata per raggiungere questo obiettivo. Quando ci siamo insediati il cantiere risultava fermo, abbandonato ed in parte vandalizzato. Ci siamo rimboccati le maniche, accettando una sfida sulla quale in pochi avrebbero scommesso».
L'appello della moglie di Aldo Ferraro, operaio morto nel cantiere della diga: