Fa i conti con i numeri cinque giorni su sette ma il fine settimana stacca, lascia a casa gli abiti del professionista specializzato in consulenza del lavoro, indossa una muta e imbraccia uno scafandro dentro il quale è custodita la sua macchina fotografica: il suo occhio sugli abissi. Lui è Domy Tripodi, giovane reggino originario di Saline Joniche, che è anche presidente dell’associazione “Ficarella Diving Club”. La sua passione sta portando in giro per il mondo le bellezze sommerse del territorio calabrese, in particolare della riviera del bergamotto: quella fascia di terra che si estende da Reggio Calabria verso il litorale jonico reggino. I suoi scatti portano la luce sui suggestivi paesaggi subacquei della costa calabrese.

La fotografia vincitrice

Una sua fotografia ha conquistato il primo posto nella categoria “Underwater seascapes” del concorso “World Ocean Day Photo Contest”, i cui vincitori sono stati annunciati a New York, presso la sede delle Nazioni Unite. L’obiettivo della sua Nikon 7200 ha immortalato una piccola foresta di spirografi sullo sfondo di un mare blu notte che, per effetto della sospensione marina, appariva come trapunto di stelle. «Io sto bene sott’acqua – dice Domy Tripodi – li mi sento dentro il mio elemento naturale e, grazie alla mia macchina fotografica, riesco a esprimere le mie sensazioni e regalarle alla gente che ama le bellezze naturali e soprattutto quelle marine».

La sua camera oscura, la sua “tana”, è un piccolo soppalco al terzo piano di una casa affacciata sul mare Jonio, a Saline Joniche, nel cuore di un territorio preso a schiaffi dallo Stato e maltrattato da gente senza scrupoli. Nelle cui acque giace silente il relitto della “Laura C”: il mercantile affondato durante la seconda guerra mondiale, finito agli onori della cronaca per il tritolo contenuto nelle sue stive e gli appetiti che su di esso pare avessero le cosche della ‘ndrangheta. Qui Domy Tripodi trasforma in realtà vincenti le pose rubate ad un dinamico pesce trombetta o ad una statica stella marina. Seduto davanti allo schermo del suo Macintosh il giovane professionista reggino “disegna” un futuro diverso per questo pezzo di Calabria, un angolo del “Bel Paese” ancora in cerca di riscatto e che potrebbe trovare la sua nuova vita proprio nella cura e nella valorizzazione di quel territorio tanto bistrattato.

«Il mare, grande attrattore turistico»

«Il mare –prosegue Domy Tripodi lanciando un appello ma anche un allarme – potrebbe essere un grande attrattore turistico. Ma anche qui l’uomo sta facendo di tutto per compromettere il suo naturale equilibrio. Purtroppo, i fondali marini sono invasi dalla plastica e, con il passare del tempo, la mancanza di interventi potrebbe compromettere tutto». Un territorio maltrattato che, però, proprio nelle sue bellezze naturali potrebbe ritrovare la speranza per un futuro migliore. Tutto questo passa dalla capacità di trasformare in ricchezza un potenziale ancora inespresso, di rilanciare l’immagine di questo estremo lembo della Penisola, riscattandola da oscuri e criminali interessi.

Il dibattito

Anche per questo, anzi soprattutto per questo, venerdì 18 gennaio a Saline Joniche dalle ore 16 e 30, presso i saloni del ristorante “La Lanterna”, si terrà un dibattito sul tema: “Il mare di Saline: percorso di studio sulla fattibile ipotesi di rivalutazione dell’ambiente marino e del relitto della Laura Cosulich”. All’incontro, organizzato dallo “Scuba point” di Reggio Calabria, dall’Asd “Ficarella diving” di Saline Joniche e dal “Marine services” di Bagnara, con il patrocinio del comune di Montebello Ionico, che sarà moderato dal direttore di “Newz.it” Fabio Papalia, prenderanno parte amministratori, ambientalisti ed appassionati del settore.