La Calabria è una delle regioni che ha partecipato al progetto Life Caretta che si propone di attuare azioni multiple e integrate volte alla conservazione della tartaruga marina caretta-caretta che nidifica lungo le sue coste
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Le tartarughe marine sono tra le specie più minacciate in assoluto sul nostro pianeta, e non esistono habitat dove possano essere al sicuro dal loro principale nemico: l'uomo. Le sette specie di tartarughe marine, la più comune delle quali è la caretta-caretta, sono esposte a ogni genere di pericolo legato a fattori antropici: dalle catture accidentali con le reti alle collisioni con le navi, passando per le uccisioni deliberate, molti pescatori le considerano “rivali” sul lavoro, la pesca intensiva a scopo culinario e infine l'inquinamento, soprattutto quello da plastica e luminoso.
I dati del centro recupero tartarughe marine
Ogni anno nel Mediterraneo sono oltre 130mila le tartarughe marine caretta caretta che rimangono vittime di catture accidentali da parte dei pescatori professionisti. Circa 70mila abboccano agli ami utilizzati per la pesca al pescespada, oltre 40mila restano intrappolate nelle reti a strascico e circa 23mila in quelle da posta per un totale di 133mila catture con oltre 40mila casi di decesso. Numeri impressionanti e probabilmente sottostimati se consideriamo tutti i pescherecci comunitari e le migliaia di piccole imbarcazioni da pesca che operano nei paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo. I dati che ci fornisce il Centro di recupero tartarughe marine di Manfredonia, gestito da Legambiente, parlano chiaro: circa il 95 per cento delle tartarughe che arrivano al Centro, sono “vittime” delle reti a strascico.
Dal 2007, il Crtm ha monitorato oltre 1.000 tartarughe, occupandosi della loro cura e della riabilitazione, nonché del rilascio a mare, una volta guarite, di oltre 900 esemplari in difficoltà. Le liberazioni, uno dei momenti più emozionanti delle attività del Centro, servono anche a sensibilizzare i turisti e gli operatori sull’importanza di una corretta gestione degli arenili: la pulizia meccanica degli arenili, le luci artificiali di lungomare, l’affollamento turistico sono fattori di rischio che possono e devono essere gestiti tramite l’impegno costante e sinergico di ricercatori, università, enti, istituzioni e associazioni in modo da costituire una vera e propria rete a tutela delle tartarughe marine.
Circa 900 sono le tartarughe ferite ogni anno, che vengono soccorse e accolte nelle oasi di recupero Wwf a Policoro, Molfetta, Lampedusa, Torre Guaceto, Favignana e Isola Capo Rizzuto dove vengono curate e liberate.
World Sea Turtle Day, una giornata per la salvaguardia della specie
Il World Sea Turtle Day è una giornata dedicata alla celebrazione delle tartarughe marine e alla loro importanza per l’ambiente marino. Sono due i progetti italiani, finanziati dalla Commissione Europea, Life-Natura Tartalife coordinato dal Cnr-Ismar di Ancona e Life Caretta Calabria, coordinato dal Comune di Palizzi, finalizzati alla conservazione delle tartarughe nelle acque italiane. Le due istituzioni hanno unito le loro forze per sensibilizzare l’opinione pubblica, tramite i social network e con attività nei centri di recupero in tutta Italia, sui principali rischi che ne minacciano la sopravvivenza degli animali marini.
P.S.
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