"Interramento della scogliera di Scalea: Ajnella 7 anni dopo". È il titolo del convegno organizzato dall'associazione "Cara, vecchia Scalea", che si è svolto ieri pomeriggio nel chiostro di Palazzo Spinelli, nel cuore della città di Torre Talao. Il dibattito, incentrato sul fenomeno dell'insabbiamento, è stato moderato dalla giornalista Emilia Manco. Al convegno hanno partecipato l’ingegnere Giuseppe Maradei, ricercatore all’Unical di Cosenza, le associazioni Eclectica, Vitazzurra, Legambiente Riviera dei Cedri e la locale Pro Loco, nonché l'ente promotore dell'iniziativa, rappresentato da Pino Cardillo ed Enzo De Vito. Erano presenti anche il sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta, la vicesindaca Annalisa Alfano e l'assessore all'Ambiente Davide Manco.

Più tutela per il sito dell'Ajnella

Dal dibattito scaturito, i partecipanti hanno tutti concordato sul fatto che, come avvenuto per il sito Arcomagno di San Nicola Arcella, soltanto poche centinaia di metri più in là, anche per la scogliere dell'Ajenella c'è la necessità di una legge a tutela del sito. Da alcuni anni, infatti, l'area è minacciata dal fenomeno dell'insabbiamento, che è sempre più evidente, causato quasi certamente dalle correnti e i venti che spingono il fiume Lao nella baia. L'appello unanime, dunque, è che la Regione Calabria si occupi della scogliera scaleota prima che sia troppo tardi e possa concedere finanziamenti utili ad arginare il problema.

Le possibili soluzioni

A mettere sul tavolo le possibili soluzioni, ci ha pensato l'ingegnere Maradei. «Il problema dell'insabbiamento - ha detto ai nostri microfoni - è un problema endemico, nel senso che Scalea è nata sui sedimenti del Fiume Lao e questi continuano ad arrivare, per fortuna direi». Tale circostanza, al contrario, evita il problema dell'erosione. «Il problema - continua - riguarda le giacenze storiche, ambientali, paesaggistiche dell'Ajnella. Risolverlo vuol dire mitigare l'effetto di questi insabbiamento e per farlo ci sono gli strumenti ingegneristici per evitare che la sabbia, la ghiaia portata dal fiume Lao possa andare a mortificare queste bellezze uniche in Calabria. sicuramente una prima soluzione - sarebbe quella di togliere via la sabbia con un dragaggio, chiaramente fatto con tutti i criteri ambientali. Una soluzione un po' più strutturale - conclude - potrebbe essere il pennello che è un'opera gettante in mare che limita l'effetto dell'arrivo della sabbia verso l'Ajella».