«I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro, supportati in fase esecutiva dai militari del Noe di Napoli e del Comando provinciale Cc di Cosenza, hanno dato esecuzione al decreto di misura cautelare reale emesso dal Gip del Tribunale di Castrovillari, su richiesta della Procura della Repubblica, di sequestro della discarica per rifiuti speciali non pericolosi, compreso l'invaso di 15.000 mq ubicati in Scala Coeli, con affidamento ad un amministratore giudiziario. Una notizia attesa dai vari livelli territoriali di Legambiente, dal circolo Nicà di Scala Coeli a Legambiente Calabria ed a Legambiente nazionale, che sono sempre stati fiduciosi nel lavoro delle Forze dell’Ordine e della Magistratura». È quanto si legge in una nota dell’associazione ambientalista, in prima linea da anni contro l’impianto della Bieco già prima dello sversamento avvenuto il 22 giugno 2023, per via di supposte “criticità” rilevate in diversi esposti e denunce.

«A distanza di molti mesi dal gravissimo sversamento di percolato, avvenuto nel mese di giugno dello scorso anno - e per il quale il circolo Legambiente Nicà di Scala Coeli, in data 30 giugno 2023, aveva prontamente presentato un dettagliato esposto in merito al disastro ambientale - si configurano le evidenze riscontrate dagli inquirenti e si delinea il quadro delle cause di quanto accaduto nella discarica di rifiuti speciali non pericolosi di località Pipino nel Comune di Scala Coeli – prosegue la nota –. Legambiente ha sempre condotto una battaglia serrata contro la realizzazione della discarica ed il suo ampliamento, per tutelare l’ambiente e la salute delle persone. Una lotta che ha visto al proprio fianco associazioni, cittadini, contadini, agricoltori ed amministratori che hanno contribuito a tenere alta l'attenzione sulla vicenda».

«La caparbietà del Circolo Legambiente Nicà di Scala Coeli, che mi onoro di rappresentare – dichiara Nicola Abbruzzese presidente del circolo –, ha avuto il merito di aver portato avanti, senza tregua, una battaglia che per anni ci ha visti impegnati con numerose segnalazioni ed esposti indirizzati a tutti gli uffici regionali e ministeriali: sono stati anni duri e faticosi, sia sotto il profilo personale che associativo».

Negli anni anche i presidenti nazionali e regionali di Legambiente sono intervenuti sulla vicenda e sono arrivati in località Pipino per manifestare la loro contrarietà alla discarica: «Con il sequestro si segna un punto di svolta, ma rimane il danno arrecato al territorio – affermano il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani e la presidente regionale Anna Parretta -. Danni che testimoniando gli errori commessi e che si sarebbero potuti evitare in un territorio bellissimo con un’alta vocazione di agricoltura biologica. Ribadiamo la richiesta, più volte formulata al presidente Roberto Occhiuto, di revocare in via definitiva l’autorizzazione alla discarica, mettendo la parola fine, seppure con grande ritardo, ad una brutta vicenda che non sarebbe mai dovuta neppure iniziare. Per il futuro, chiediamo alla Regione Calabria di mettere al centro di ogni propria azione, a partire dalla gestione del ciclo dei rifiuti, la tutela e la protezione ambientale».