La Regione non possiede inoltre un quadro preciso del numero delle strutture scolastiche. Nel vicino 2015 per il ministero della Pubblica Istruzione risultava dotata di un solo edificio
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Getta un'ombra lunga e sinistra sulla sicurezza degli istituti scolastici regionali, a ormai pochi giorni dal suono della prima campanella, la consapevolezza che gli enti regionali e statali non dispongano ancora di una mappatura precisa e aggiornata sul numero di edifici frequentati annualmente da studenti e docenti. Un deciso ma non definitivo passo in avanti, teso a colmare la grave lacuna, è stato compiuto negli ultimi tre anni. Nel 2015, ad esempio, per il ministero della Pubblica Istruzione la Calabria risultava incredibilmente dotata di un solo edificio, tanti erano infatti i dati di cui Roma disponeva sulla geografia scolastica calabrese. L'unico istituto censito figurava nel software ministeriale che negli ultimi tre anni si è arricchito di nuove informazioni senza tuttavia raggiungere un quadro completo e preciso.
L'aggiornamento del database è andato via via arricchendosi fornendo informazioni più dettagliate sulla tipologia costruttiva e sulle condizioni statiche, eliminando via via gli edifici, oltre mille, che nel corso degli anni sono stati dismessi e che oggi non ospitano più attività scolastiche. Le verifiche avviate nel frattempo dalla Regione sono riuscite a certificare a luglio di questo anno la presenza di 2.262 istituti scolastici ma gli accertamenti non sono ancora conclusi e si stanno focalizzando su una restante quota: 101 per l'esattezza.
Sulla base di queste premesse, non stupisce che la Calabria navighi ancora a vista sull'adeguamento sismico dei propri edifici scolastici di cui non si è in nessun modo in grado di garantire l'assoluta sicurezza. Ad esempio, solo il 50% degli istituti scolastici censiti è stato sottoposto ad un collaudo statico, accertamenti che essendo realizzati da un ente terzo, nella maggior parte dei casi da una ditta privata, non rappresentano di per sè alcuna garanzia. Ci si trova così di fronte alla paradossale situazione di possedere edifici sottoposti a collaudi statici ma di cui non si conosce il reale livello di sicurezza mentre ve ne sono altri che, seppur non essendo stati collaudati, potrebbero in linea di massima resistere alle sollecitazioni prodotte da un'eventuale scossa di terremoto. Insomma, la documentazione c'è benchè sommaria e frammentaria ma completamente inattendibile poichè nessun controllo nel corso degli anni è stato attuato per verificarne la reale aderenza alle normative antisismiche.
E non migliora ancora la situazione se gli edifici scolastici vengono passati sotto la lente dell'ottenimento del certificato di agibilità. In questo caso la soglia di edifici "a norma" si abbassa considerevolmente fino a raggiungere il 35% del totale. La certificazione viene infatti rilasciata solo alle strutture che siano state sottoposte a collaudo statico e che siano risultate conformi alle verifiche antincendio e al parere dell'Asp che analizza la salubrità degli ambienti.