L'area ha ospitato per anni i rifiuti di 15 comuni dell'alto Tirreno cosentino e dalla Campania. Poi la struttura fu chiusa per numerose anomalie, ma dopo molti anni è ancora piena di immondizia
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L'ex discarica di rifiuti solidi urbani di località Piano dell'Acqua a Scalea rischia ancora di inquinare a causa della presenza di materiale di vario genere sia all'interno dell'area che nelle collinette adiacenti. La struttura è stata ampliata nel 2009 con fondi pubblici regionali per fronteggiare la grave emergenza dell'epoca e per un periodo è stato il centro di raccolta per 15 Comuni dell'alto Tirreno cosentino e, in minima parte, per il materiale proveniente dalla Campania. Negli anni, l'opera è stata posta sotto sequestro più volte per accertamenti sulle reali condizioni della struttura, la presenza di percolato e anomalie sulla gestione e il trasporto dei rifiuti. La discarica ormai da anni risulta dismessa, ma oggi versa ancora in condizioni di abbandono e degrado.
Falde acquifere sotto i cumuli di rifiuti
C'è un motivo ben preciso perché quella circoscritta zona della città, che si trova nella parte periferica, si chiama Piano dell'acqua. Sotto le collinette che per lungo tempo hanno ospitato tonnellate di rifiuti, si trovano delle sorgenti di acqua e per di più nelle vicinanze scorre il canale Tirello, le cui acque confluiscono in un secondo canale, che a sua volta sfocia all'ombra di Torre Talao e quindi nel mar Tirreno.
Ancora degrado e abbandono
Nell'ex discarica di Piano dell'Acqua si accede percorrendo una breve strada sterrata e il cancello di ferro, che dovrebbe proteggere l'area, è spalancato. C'è ancora la casetta di legno che avrebbe dovuto ospitare il servizio di guardania, ma dentro ogni cosa è stata smantellata. L'unica cosa ancora integra è un presepe con le statuine ancora in piedi. Sull'asfalto ci sono copertoni vecchi e usurati, pezzi di ferro e legno e anche nell'enorme vasca verde al centro dell'area ci sono ancora rifiuti di ogni genere. Ma a preoccupare maggiormente sono i rifiuti disseminati nelle collinette adiacenti, una volta utilizzate come vera e propria discarica abusiva, come accertarono gli inquirenti. Ora gli ambientalisti chiedono il controllo dell'area e la bonifica, per scongiurare il rischio di inquinamento ambientale.