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L’organismo consiliare, infatti, ha incardinato la proposta di legge d’iniziativa della Giunta regionale che proroga al 31 dicembre 2017 lo stato di emergenza nel settore rifiuti e ciò al fine di consentire all’amministrazione regionale di ricorrere all’utilizzazione di impianti privati di trattamento e smaltimento dei rifiuti nelle more del completamento del sistema impiantistico regionale e a maggiore tutela dell’ambiente.
Anche se la parola definitiva sulla delicata questione sarà data il prossimo 17 dicembre, dopo l’intenso dibattito che ha visto impegnati i commissari in un confronto con i soggetti auditi (Annapaola De Masi per l’avvocatura regionale e per il Dipartimento Ambiente Antonio Augruso), si è rinviata l’approvazione alla prossima seduta del 17 dicembre.
Ma il rinvio è stato dovuto anche alle dure prese di posizione di Carlo Guccione e Mimmo Tallini che hanno espresso dure critiche rispetto ad una nuova proroga. “Ha fatto bene il presidente della commissione Domenico Bevacqua a rinviare la proposta di legge d’iniziativa della Giunta regionale che proroga lo stato di emergenza nel settore dei rifiuti e che proprio, per la sua valenza ed il suo impatto sul territorio e la salute pubblica, necessita di ulteriori approfondimenti anche al fine di verificare la legittimità costituzionale della proroga che va oltre la contingenza del momento. La proposta di due anni più uno sembra infatti – ha spiegato ancora Guccione – un mero prolungamento della fase commissariale che dura ormai da oltre 15 anni con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Una questione così complessa e delicata come quella dei rifiuti non può essere sempre in continua emergenza; serve invece un piano strutturale con una crono programmazione stringente sia nei tempi che nei contenuti”. Sulle stessa lunghezza d’onda di Guccione, a confermare le tensioni sempre più oppositive dell’ex assessore al Lavoro, il consigliere di Fi Tallini. “Nel condividere le considerazioni fatte dal collega Guccione, pur tuttavia non possono essere taciute alcune riflessioni. C’è un aggravante che non posso fare a meno di non sottolineare legato al fatto che Scopelliti almeno si è trovato nelle condizioni di dover affrontare l’emergenza dovuta all’improvviso passaggio, conclusa la gestione commissariale, di competenze al Dipartimento. Ebbene, a distanza di un anno, non possiamo accettare che su una materia così delicata come quella dei rifiuti, le soluzioni siano ancora quelle di sempre e non si trovi invece un’alternativa seria alla solita prassi della proroga”.
Riccardo Tripepi