A causa di movimenti tellurici e franosi che si sono verificati a Stromboli, le prefetture avevano invitavano la popolazione ad allontanarsi da spiagge e scogliere. Il temuto tsunami non c’è stato ma la Protezione civile monitora ancora la situazione
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Un maremoto si è verificato nel pomeriggio al largo dell'isola di Stromboli provocando un'onda di tsunami alta circa un metro e mezzo. L’evento aveva messo in allerta le istituzioni, prefetture e Comuni in primis -tra cui Bagnara, Gioia Tauro, Falerna, Rombiolo, Ricadi, Briatico- che anche in Calabria hanno informato la popolazione dei rischi. La cittadinanza era stata invitata a non sostare né fermarsi in prossimità di spiagge, arenili e aree limitrofe.
Il messaggio della Prociv
In serata, la Prociv ha lanciato un messaggio di rassicurazioni: «L'onda di maremoto generata dal distacco di una parte della Sciara del Fuoco a Stromboli, non ha prodotto danni sull'isola e non è stata registrata sulle coste calabresi. Il Dipartimento Nazionale continua a monitorare con tutti gli strumenti a disposizione l'evoluzione della situazione. Seguiranno ulteriori aggiornamenti».
Vista la continua attività sismica sullo Stromboli, capace di generare consimili situazioni di pericolo a quella annunciata, la Protezione Civile in conformità con le raccomandazioni che provengono dal dipartimento nazionale invita tutti a non sostare né frequentare aree costiere esposte. La situazione rimane costantemente monitorata.
Gli avvisi dei Comuni
Il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo era intervenuta sui social: «A fini cautelativi è stata immediatamente convocata ed è tuttora in corso una riunione del Coc ed è stata allertata la Protezione civile. Siamo in costante contatto -aveva assicurato il primo cittadino - con la Prefettura e tutti gli organi preposti a garantire la sicurezza della popolazione. Sul posto presenti tecnici e polizia municipale che stanno monitorando la situazione».
Le origini dell'onda anomala
Il maremoto sarebbe stato provocato da un distacco sulla Sciara del Fuoco. Sull’isola sono risuonati gli allarmi ma, secondo i primi accertamenti della Protezione Civile, non si registrano danni a persone o cose. La situazione viene costantemente monitorata.
L'evento, in base a quanto riportato dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio Etneo, è stato registrato alle 14.10 e alle 16.35. «C'è stato un trabocco lavico dall'area craterica Nord in concomitanza del quale è continuata un'intensa attività esplosiva alle bocche. Si è poi verificata un'esplosione più intensa dall'area craterica centro-meridionale. A partire dalle 15.28 si sono cominciati ad osservare dei piccoli crolli di materiale lungo la parte alta della Sciara del Fuoco e alle 15.31, mentre continuava il trabocco lavico e l'attività esplosiva, si è formato uno o più flussi piroclastici probabilmente innescati dal crollo di una parte dell'orlo craterico del settore Nord. Alle 16.19 - proseguono gli esperti - si è osservata la formazione di un altro grosso flusso piroclastico. Dal punto di vista sismico l'ampiezza media del tremore vulcanico, si attesta, attualmente, nel livello medio-alto con tendenza all'incremento».
La testimonianza dei residenti
«Lo Stromboli continua a fare il suo lavoro -ha commentato un residente, Gianluca Giuffrè, all'AdnKronos - ed il costone roccioso di Ginostra, su cui poggia l'intero abitato, si sgretola sempre di più senza gli interventi necessari, se pur appaltati e finanziati, per metterlo in sicurezza. Quando crollerà sarà una tragedia e ogni via di fuga verrà preclusa compreso l'approdo della frazione. Che si intervenga subito».